La mia risposta al post di Alessandro Di Battista (M5S):
“Caro Alessandro, finalmente mi hai risposto! Ho capito che sei molto occupato e non ti ho più disturbato. Per il vero speravo di incontrarti, non per avere i testi cartacei delle proposte di legge del M5S (che mi sarei facilmente procurato sui siti del movimento come tu stesso correttamente dici), ma per parlarne con te e con i tuoi colleghi.
Nella mia vita ho sempre avuto grande gioia e curiosità nell’incontrare i miei simili e condividere con loro – senza distinzioni di età, sesso, religione, lingua, cultura, opinioni politiche – progetti, idee, sogni, rischi, pericoli, opportunità, sortite, anche utopistiche, pur di cogliere risultati utili ai miei simili.
Non ho mai avuto pregiudizi e ho sempre concesso a chiunque il tempo necessario per spiegare il suo punto di vista e per provare a diventare amici o almeno interlocutori rispettati, pur nella diversità dei ruoli. Immagina che ho fatto per tanti anni il magistrato antimafia e che spesso mi sono trovato davanti persone che, solo dopo un attento ascolto, si sono rivelate preziose e diverse da come le avevo immaginate prima, quando le giudicavo solo per sentito dire o assecondando luoghi comuni.
Facendo quel lavoro mi sono accorto che non ci sono luoghi esenti dalle miserie umane, dalle tentazioni di Cristo nel deserto, immuni dalla brama di danaro, dal desiderio di potere, dalla strumentalizzazione dei sentimenti d’amore. Restare immuni è compito collettivo di una società, di una comunità che ha le idee chiare, che sa risolvere i propri problemi e che non si lascia sopraffare dal disprezzo verso gli altri, ritenendo di essere moralmente superiore.
La vita, in altri termini, non è uno scontro di civiltà da risolvere con sfide come quelle dei film western, ma un meraviglioso e permanente dialogo tra persone che sentono di essere affini nonostante appartengano a mondi diversi. La Politica cambia le cose dal profondo, non quando un’ideologia o un gruppo distrugge tutti gli altri, ma quando sa trascinare con sé verso le cose nuove i gruppi e le idee preesistenti, contaminandole. Insomma la storia procede anche per rotture epistemologiche, ma si compie solo attraverso l’affermarsi di un comune sentimento che si impone come risolutivo di ogni contraddizione.
Nel M5S potrebbe anche ritrovarsi un’energia siffatta: la prova di questa capacità è data dal sopportare facilmente il confronto con punti di vista preesistenti senza averne timore e senza utilizzare il disprezzo verso coloro che non si fanno convincere immediatamente. Insisto dunque nel chiederti di incontrarti perché io possa dirti a voce e direttamente il mio parere su come approvare insieme una legge sul reddito di cittadinanza (che nel nostro piccolo abbiamo introdotto al Comune di Bari), sulla esenzione Irap per le microimprese (che mi pare un’ottima idea), sull’anticorruzione e sull’autoriciclaggio (la prima approvata da poco), sull’abolizione di Equitalia (che ho già escluso dal mio Comune tre anni fa) ed anche quella sul voto per residenti e temporaneamente domiciliati all’estero.
Mi piacerebbe nel frattempo sottoporti alcune mie idee: dalla istituzione in ogni Comune delle agenzie per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata alla legge sul ripristino della bellezza urbana e del paesaggio (che abbiamo già in bozza), dalla legge che doti l’ANCI di poteri ispettivi e di tutoraggio nei confronti dei Comuni in dissesto e predissesto a quella sul contratto unico di lavoro, che potrebbe far cessare la precarietà insopportabile di questi ultimi anni.
Ti avverto però che per fare queste cose insieme, bisognerà – senza fare alleanze vecchio stile – stabilire intese anche sulle riforme istituzionali e sulla nuova legge elettorale. Non vado avanti perché ho già paura che tu ti chiuda nuovamente nel silenzio a causa di una mia eccessiva pretesa. Ma mi corre l’obbligo di dirti che la totalità del popolo del PD sarebbe felicissimo di cessare ogni rapporto con Berlusconi ed il centrodestra se noi fossimo in grado insieme di riavviare il Paese verso un orizzonte più giusto ed efficiente.
Ti ringrazio ancora per la risposta che ho atteso con molta speranza e ti abbraccio fraternamente. Michele Emiliano”.