Più di un milione di minori su cinque in Campania vive sotto la soglia della povertà relativa. Sono i dati fotografati dal Settimo Atlante dell’infanzia (a rischio) di Save the Children che traccia la situazione presente nella regione al centro d’Italia.
Obiettivo dell’Atlante, pubblicato da Treccani, quello di sottolineare lo stato dell’infanzia nel nostro Paese, con analisi e dati geolocalizzati in originali mappe, a cura di Giulio Cederna e con foto di Riccardo Venturi.
Secondo questo tesoro di ricerche e numeri, la condizione dei minori in Italia sembrerebbe sempre più precaria. Quasi un milione su tre è infatti a rischio esclusione, mentre i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo in inverno per la mancanza di riscaldamento. Ma non è ancora tutto. Ben 5,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni vivono infatti in zone ad alto rischio sismico.
In merito alla dispersione scolastica, l’Atlante informa che 1 su 3 non raggiunge le competenze minime in lettura e matematica (con punte del 18,8 per cento per i giovani tra i 18 e i 24 anni della Campania) mentre riguardo all’alimentazione si troverebbe sempre in Campania il livello più alto di obesità infantile. Sempre nel paese del sole, la povertà passerebbe anche dal fattore cultura. Ben 3 bambini su 4 tra i 6 e i 17 anni non hanno visitato mostre o musei nel 2015 (70%), mentre più di 4 su 5 non sono andati a concerti musicali (81,9%).
Un’immagine certamente non a tinte positive quella che emerge del Bel Paese. In particolare, secondo dati Istat, oggi più di 1,1 milioni di minori, di cui 450.000 al Sud, vivono in povertà assoluta, una condizione che tra il 2005 e il 2015 ha visto triplicare la sua incidenza sulle famiglie con almeno un minore, passando dal 2,8% al 9,3%.
Le condizioni di povertà più assoluta si riscontrano nel Meridione (più di una famiglia su dieci). Sempre al Sud, 1 bambino su 5 non dispone di spazio adeguati per fare i compiti a casa e non può permettersi di praticare sport o corsi extrascolastici.
Dati più elevati riguardo alla dispersione scolastica al Sud si evidenziano solo in Sicilia e in Sardegna (24,3% e 22,9%).
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