Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna e Molise. Sono 5 le Regioni pecora nera che, pur avendo ricevuto dallo Stato le risorse per sanare (almeno in parte) i propri debiti con le imprese, non hanno ancora elargito tutti i soldi a disposizione, tendendosi in tasca oltre 2,26 miliardi di euro.
Secondo i dati del Ministero dell’Economia, alle Regioni italiane sono stati assegnati complessivamente 13,1 miliardi di euro, ma di questi, al 26 febbraio scorso, sono stati utilizzati circa 10,8 miliardi. La differenza sta tutta in quelle 5 Regioni che però da domani, se il consiglio dei ministri – come sembra – dovesse già approvare l’atteso provvedimento di potenziamento del pagamento dei debiti, potrebbero fare i conti con una nuova stretta.
Come annunciato dal ministro Pier Carlo Padoan, il governo “sta lavorando ad uno strumento legislativo che colleghi il completamento del processo di pagamento dei debiti della p.a. al riassetto permanente del sistema, per evitare che l’accumulo si ripresenti“. A novità normative dunque e non solo prettamente finanziarie. Tra queste il testo potrebbe dunque contenere l’obbligo di fatturazione e la nascita di una piattaforma che consenta di sapere con certezza quando gli enti pubblici debitori pagano i loro debiti. Per gli enti inadempienti, quelli cioè che come le 5 Regioni, non trasferissero alle imprese creditrici le risorse a disposizione, potrebbero essere previste sanzioni, non necessariamente finanziarie, che potrebbero passare anche per esempio per il blocco delle assunzioni.
Nel dettaglio, è la Sicilia la Regione in proporzione più reticente. Palermo si è vista assegnare quasi un miliardo (953 milioni), ma non ha utilizzato un solo euro. Stesso discorso per la Sardegna, anche se gli importi sono inferiori: 159 milioni assegnati, senza nemmeno un euro di trasferimenti. La Campania sta invece gestendo gli importi maggiori: le risorse assegnatele dallo Stato ammontano ad oltre 2,4 miliardi, di cui 936 milioni non utilizzati. La Calabria ha avuto a disposizione 357,7 milioni, di cui 163 milioni utilizzati e 194,7 rimasti intatti. Il Molise, infine ha usato per i rimborsi circa 55 milioni dei 71 a disposizione, con una differenza dunque di 16 milioni di euro.
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