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Dai Casalesi alla ‘ndrangheta, Cafiero De Raho è il nuovo Procuratore antimafia
09 Nov 2017 17:05

E’ Federico Cafiero de Raho il nuovo Procuratore Nazionale antimafia e antiterrorismo. Nominato il 17 ottobre nel plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, Cafiero de Raho è attualmente Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, dopo una lunga vita professionale trascorsa presso la Procura della Repubblica di Napoli.

Come evidenziano dal CSM, Cafiero de Raho vanta titoli notevolissimi: una competenza vasta e variegata nella trattazione di procedimenti di criminalità organizzata (a titolo esemplificativo, basti citare i processi storici nei confronti del clan dei Casalesi e quelli, attualissimi, relativi ai clan facenti capo alla ‘ndrangheta, da considerarsi la più pericolosa delle mafie tradizionali), nel coordinamento delle indagini, nello svolgimento di funzioni direttive, che lo rendono – assicurano dal CSM – “il magistrato più adatto allo svolgimento delle delicate funzioni di coordinamento delle indagini in materia di criminalità e terrorismo“.

Il neo Procuratore prenderà il posto di Franco Roberti, “che ha saputo assicurare – é stato sottolineato durante la seduta – nuova propulsione all’attività di coordinamento investigativo interno e di cooperazione internazionale, sperimentando per la prima volta la nuova competenza antiterrorismo attribuita alla DNA dal legislatore del 2015”.

Ringraziamo Franco Roberti per l’alto servizio reso alla magistratura e al Paese durante la sua lunga e prestigiosa carriera – ha commentato il Vice Presidente Legnini, a nome di tutto il Consiglio, all’esito della votazione – e mi associo agli interventi dei consiglieri che hanno illustrato le ragioni dalla scelta di Cafiero de Raho, evidenziando l’importanza di una nomina tempestiva ed all’unanimità per questo ufficio così importante e strategico, ideato e voluto da Giovanni Falcone”.

La Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo rappresenta infatti il crocevia dell’attività requirente che opera nella dimensione sempre più globale della criminalità di tipo mafioso e terroristico, il cui contrasto richiede una sempre maggiore efficacia del coordinamento fra le attività investigative degli uffici nazionali, nonché con le autorità estere.


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