Proseguono le indagini dei carabinieri per individuare il proprietario del motorino fotografato all’interno del sito archeologico di Pompei, parcheggiato sul basolato romano.

L’ immagine, che non è datata, è stata postata su Facebook ed è stata ripresa dai siti on-line dei quotidiani.

Nei fotogrammi del circuito di videosorveglianza interna all’area archeologica il motorino, forse un ”Honda Sh”, ripreso lateralmente, non appare, avvalorando l’ipotesi che la foto possa risalire a qualche tempo fa.

Il Soprintendente di Pompei Massimo Osanna ha affermato che l’ episodio risale, comunque, a più di tre giorni fa. Fonti della Soprintendenza hanno invece smentito all’Ansa che il motorino possa appartenere ad un fornitore del ristorante-cafeteria interno, situato nell’area del Foro.

“Vi sono mezzi autorizzati ad entrare nell’area archeologica dall’ingresso di Porta Ercolano, vicino alla Villa dei Misteri – precisa la Soprintendenza – come i furgoncini ‘Ape’ delle ditte di pulizia, ma non i ciclomotori. L’ abuso resta ed i responsabili, anche di omessa vigilanza, saranno puniti”.

Il sindacato Cisl Bac giudica invece persino pretestuoso, lo scandalo del motorino, e segnala di aver denunciato una decina di giorni fa, con il corredo di fotografie, i solchi lasciati nelle strade della città antica dai mezzi edili che attraversano le strade romane costruite 2 mila anni fa, per raggiungere i cantieri delle Domus interessate dai restauri del “Grande Progetto Pompei”.

”Per noi, la polemica per la presenza di uno scooter negli Scavi di Pompei è stata alimentata smisuratamente – dice Antonio Pepe, segretario della Cisl-Bac del sito archeologico – giacché recentemente, a causa della presenza dei dumper da cantiere, che tra l’altro lasciavano tracce evidenti del loro passaggio sulle antiche strade di Pompei, il sindacato ha concordato con l’Amministrazione il divieto dell’utilizzo di mezzi di qualsiasi forma o dimensione all’interno dell’area archeologica”.