Applausi e 15 r ose, una per ogni giorno di sospensione. È stata accolta così, al rientro a scuola, Rosa Maria Dell’Aria, la professoressa di lettere palermitana sospesa per due settimane. L’accusa: non avere controllato un lavoro realizzato dai suoi alunni dell’istituto tecnico «Vittorio Emanuele III» di Palermo nel quale accostavano le leggi razziali al decreto sicurezza firmato Matteo Salvini.
“Sono contentissima, felice di ritornare a scuola dai miei ragazzi”, ha commentato la docente. Che continua a chiedere «non clemenza», ma «una dichiarazione ufficiale nella quale si dice che non ho alcuna colpa».Ad assisterla legalmente il figlio, l’avvocato Alessandro Luna, che ha già annunciato ricorso al Tribunale del lavoro.
In attesa delle aule del Tribunale, la professoressa si gode ora il rientro nelle aule che ama di più: quelle scolastiche. Lo fa al fianco dei colleghi che le hanno donato un mazzo di orchidee bianche. E col pensiero rivolto ai suoi studenti. «Ritorno per insegnare ai ragazzi a pensare, ad essere onesti, rispettosi delle istituzioni delle leggi. Ma anche a non essere indifferenti e a prendersi cura dell’altro. E dirò loro di continuare il nostro lavoro, e di riflettere ed essere consapevoli di ciò che accade attorno a noi».
Lascia un commento