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“Anticipating the future”: l’imprenditore cresce, se può contare sulla community

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Si moltiplicano le iniziative di TVLP per i propri alumni nel mondo. A Berlino gli incontri con gli investitori in Cina.

 Si cresce facendo parte di una comunità. La prima è quella dei compagni di classe. Ben presto seguono gli amici di quartiere (per chi è cresciuto all’aria aperta), di palestra e di università. E poi arrivano i colleghi di lavoro. Far parte di un gruppo significa avere intorno persone che condividono esperienze e interessi simili e che possono offrire un consiglio o una mano quando serve. Fare l’imprenditore è forse uno dei mestieri che più richiedono una comunità. Non si impara sui banchi: è la vita e l’esperienza che lo insegna.

Da qui nasce il desiderio di “connettere” i founder che partecipano ai programmi di imprenditorialità tecnologica realizzati dal TVLP Institute (www.TVLP.co) in Silicon Valley, invitandoli a far parte di una community che va oltre lo spazio temporale (quello dedicato alle lezioni e agli altri appuntamenti del programma californiano) e va oltre i confini dei paesi di provenienza. «Qui in Silicon Valley ho cambiato il mio modo di pensare, ho toccato con mano cosa significa essere imprenditore e ho superato alcuni limiti del mio progetto» ha raccontato Valerie Aelbrecht, dal Belgio, al termine del TVLP program.

Tutti sono convinti dell’importanza di essere entrati a far parte di un network e di poter contare su una famiglia, non tanto per esigenze concrete, ma per il fatto stesso di sapere che non si è soli ad affrontare le sfide davanti alle quali ogni giorno si trova un imprenditore.

La community degli alumni di TVLP è giovane, ma conta al suo interno già un centinaio di imprenditori da 25 paesi del mondo. Nelle stanze “virtuali” in cui si incontrano ogni giorno (una chat dedicata, un blog e i profili social TVLP) i founder aggiornano i compagni di viaggio sulle proprie conquiste, sui lavori in corso e sui progetti futuri.

Oltre ai programmi immersivi in Silicon Valley  stiamo organizzando una serie di iniziative dal titolo “Anticipating the future”. L’ultimo appuntamento l’abbiamo promosso a Berlino assieme al Fraunhofer Institute con l’obiettivo di mettere in contatto la comunità internazionale dei nostri alumni con innovatori e imprenditori di una delle principali locomotive d’Europa. Tra gli imprenditori che hanno partecipato, anche l’alumna pugliese Isabella Federico. Per le startup, infatti, è importante muoversi in un mondo globale. Ma è proprio fuori confine che ci si trova ad affrontare sfide il più delle volte sconosciute. Le opportunità sono ovunque e il buon imprenditore deve saperle cogliere. In questa fase devono avere vicini imprenditori con una visione globale che conoscono le regole del gioco e le regole di quel territorio.

La prossima sfida “fuori casa” la vivranno dal 28 al 30 marzo alcuni alumni francesi, tedeschi, inglesi e italiani, selezionati dagli investitori cinesi per presentare i propri progetti al Zhongshan Investment Fair, nella regione di Guangdong. Tra loro anche quattro italiani formati e incubati dall’università, che hanno perfezionato il proprio percorso in Silicon Valley, tutti accomunati da una solida base scientifico-tecnologica e da una visione globale: Giacomo Barigazzi (founder di Axyon, intelligenza artificiale nel mondo finanziario, http://www.axyon.ai), Enrico Di Oto (founder di OaCP, diagnostica rapida per oncologia http://www.oacp.onweb.it/it/home), Francesco Giartosio (founder di GlassUP, realtà aumentata applicata a occhiali http://www.glassup.net/en/) e Marco Zibordi (founder di PerFrutto, tecnologia predittiva in agricoltura http://www.hkconsulting.it).

Quella del “Dragone” è una delle economie più promettenti. La Cina – nota per lo più come “fornitore” di prodotti a prezzi competitivi – non solo è diventata creatrice di innovazione, ma si sta trasformando in grande investitore. Il Zhongshan Investment Fair è stato ideato proprio con l’obiettivo di favorire l’incontro tra oltre 500 grandi investitori e partner industriali cinesi e le migliori startup da tutto il mondo. Lì sono stati firmati, nel 2016, circa 150 contratti di investimento per un valore complessivo superiore ai 6 miliardi di dollari.

Anche in Italia TVLP è a fianco della community degli Alumni alla ricerca di investitori per rafforzare le proprie aziende. È avvenuto, per esempio, in provincia di Ferrara, dove un gruppo professionisti e imprenditori di diversi settori, in collaborazione con TVLP, ha deciso di unire i propri capitali ma anche le proprie competenze (www.vz19.it), per finanziare i talenti locali.

Di progetti di impresa, il 3 marzo scorso, ne sono stati presentati tanti, nei settori più disparati: dalle bici elettriche (come Bikee Bike http://www.bikeebike.com) in grado di trainare una jeep, alle animazioni digitali (http://www.besofficial.com/it/), dagli strumenti di video conferenza o alla moda e abbigliamento.

E se, come dicevamo, un imprenditore ha bisogno di “appartenere a una comunità”, anche chi finanzia progetti innovativi deve sentirsi parte di una squadra. Essere investitori, infatti, non è solo una questione di “tasche profonde” – come si dice negli Stati Uniti -, occorre conoscere alla perfezione le regole per giocare da protagonisti ed efficacemente la partita dell’innovazione.

Il mestiere dell’investitore non si può studiare sui libri, ma solo facendo esperienza. Esiste una sorta di ricetta segreta che può essere trasmessa solo da altri investitori. Ecco perché a breve come TVLP presenteremo un format specifico rivolto agli investitori, o aspiranti tali, che in Silicon Valley potranno formarsi a contatto diretto con venture capitalist e imprenditori che hanno finanziato startup nate in un garage e poi trasformate in imprese globali, come Google, Tesla, Amazon, solo per citare le più note.

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Published by
Bruno Iafelice