Dal 15 gennaio stiamo vedendo in prima serata su Rai2 la nuova entusiasmante fiction giunta oramai alla quinta stagione; stiamo parlando de “L’ispettore Coliandro”, l’ispettore di polizia più simpatico della televisione italiana che riesce miracolosamente a risolvere i casi grazie sicuramente alla fortuna ma anche al cuore.
Questa sera andrà in onda la seconda puntata della fiction che avrà tra i vari protagonisti anche la brava e bella Serena Rossi; in quest’occasione, abbiamo incontrato e posto qualche domanda a Marco Manetti che, insieme al fratello Antonio, continua a dirigere Giampaolo Morelli in un ruolo che sta sempre di più appassionando gli spettatori della serie tv.
Dal 15 gennaio vediamo la nuova serie de “L’ispettore Coliandro”, per quali motivi ha detto sì a questa nuova stagione?
“L’ispettore Coliandro” anche per motivi tecnici, anche comprensibili, era stato fermato dalla produzione, pur essendo una serie tv sempre più in crescita. Questo ha fatto sì che crescesse sempre di più l’attesa per una nuova stagione. Io e mio fratello Antonio eravamo sempre lì, pronti e speranzosi di poter tornare a dirigere una fiction molto amata. Ora stanno andando in onda i nuovi episodi, ne siamo felicissimi!
Quali sono le novità di questa nuova stagione? Ci puoi anticipare qualcosa?
Ci saranno due piccole novità rispetto alle stagioni precedenti, due new entry, Benedetta Cimatti che sarà la Buffarini, una ragazza giovanissima e Luisella Notari che interpreterà una signora romagnola della scientifica, la Paffoni. Inoltre, saranno sei puntate, anziché essere quattro. Nonostante sia passato qualche anno, abbiamo cercato di mantenerlo uguale.
Cosa distingue Coliandro dagli altri investigatori che siamo abituati a vedere in tv e al cinema?
Ogni investigatore ha i suoi pregi e i suoi difetti. E’ un ispettore in servizio a Bologna che si ritrova sempre coinvolto, suo malgrado, in vicende più grandi di lui. Probabilmente ha un quoziente intellettivo piuttosto basso, un po’ esaltato, non simpaticissimo, ma che non si tira mai indietro. La sua sbadataggine finisce sempre per cacciarlo nei guai, ma finirà con il ritrovarsi con un’anima migliore di quella che lui stesso pensa di avere.
Emerge anche in questa nuova stagione il legame di reciproca stima che lega te e tuo fratello all’attore che impersona Coliandro e viceversa. Chi è per te Giampaolo Morelli?
Beh, è un amico prima di tutto! E’ la persona con la quale abbiamo realizzato tutte le cose migliori che abbiamo fatto. E’ anche un attore di davvero molto bravo; ha la straordinaria capacità di unire il drammatico alla commedia, qualità piuttosto rara.
Coliandro come ritrova la città in cui opera?
Apparentemente si; la vita però è andata avanti e con lei tutti i cambiamenti che ne seguono e che andranno a influire su Coliandro.
E per Marco Manetti?
Ho trovato che Bologna sia migliore di come l’avevo lasciata quattro anni fa. E’ sempre una gran bella città, piccola e grande allo stesso tempo, una città multietnica ma allo stesso fedele alle sue tradizioni.
Nei vostri set, si respira anche un clima di leggerezza e di divertimento. Quanto è stato importante per la riuscita di Coliandro questo clima?
Sia io che mio fratello non rientriamo in quella categoria di registi intransigenti. Sicuramente, è una serie molto faticosa da girare, ma allo stesso vogliamo che tutta la squadra respiri anche un po’ di libertà nel fare il proprio lavoro.
“L’Ispettore Coliandro” è una delle serie italiane più seguite, perché secondo te?
Beh, sicuramente la scrittura di Lucarelli e l’interpretazione di Giampaolo sono due tasselli molto importanti per questa fiction. Inoltre, posso dirti che Coliandro è un personaggio davvero unico perché sembra quasi una persona come tante, normale, che si conosce da tempo, con i suoi pregi e i suoi difetti.
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