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Alla ricerca degli ambasciatori di innovazione sociale del #Sud

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Italia Camp si mette alla ricerca degli innovatori sociali e lancia SIC, Social Innovation Citizen. Nato su proposta dell’Agenzia Nazionale Giovani il progetto cerca ambasciatori di innovazione sociale under 30, ragazzi residenti in Italia, con un’idea, un progetto o una soluzione innovativa in grado di generare un impatto positivo sulla società e sulla comunità territoriale.

“Abbiamo declinato la proposta di ANG in chiave di social innovation e cittadinanza attiva”, dice Antonio De Napoli ai microfoni di Start Me Up “perché crediamo che solo così sia possibile cambiare realmente le cose. E da chi dovrebbe partire il cambiamento se non dai ragazzi sotto i trent’anni che sentono un forte legame con la propria città e il proprio territorio?”.

Social Innovation Citizen prevede una mappatura degli innovatori finalizzata alla messa in rete delle persone e delle esperienze che portano avanti nei rispettivi territori e un roadshow che si attraverserà l’Italia. Si parte da Firenze, per passare da Matera, poi Messina e infine Torino. “in ogni tappa verranno esposte delle pratiche formative e esempi di innovazione sociale in modo da mettere tutto ciò in comune e dare continuità ai progetti sul territorio anche dopo l’evento” continua De Napoli. All’interno delle tante attività di ItaliaCamp SIC si inserisce alla perfezione per quel che riguarda il concetto di rete “Spesso amiamo definire la nostra associazione come un hub civico” dice Antonio “che mette insieme realtà che spesso non fanno parte del nostro circuito ma che grazie a noi riescono a dialogare tra loro”. Da questo punto di vista le 18 sedi di Italia Camp sparse in tutta Italia possono essere un’ottimo collante tra tutte le esperienze che verranno fuori da SIC. Per seguire il progetto e le sue evoluzioni future basterà andare su sitizen.it.

Torniamo poi in Campania per raccontare una nuova iniziativa che arriva da Nastartup. La settimana scorsa infatti grazie all’impegno della community Alessio Zollo e Umberto Russo sono stati a Berlino per presentare a alcuni investitori Meet U Pro.

Meet U Pro è una piattaforma (e anche una applicazione) che permette alle persone di trovare artigiani che possono svolgere i piccoli lavori di casa. “Stiamo costruendo la nostra utenza lavorando su due fronti – dice Alessio ai microfoni di Start Me Up – da una parte abbiamo i contatti di alcune associazioni di categoria che ci permettono di trovare gli artigiani e dall’altro abbiamo degli accordi con associazioni che riuniscono amministratori di condominio per individuare i potenziali utenti. Stiamo partendo da Benevento, città in cui viviamo e lavoriamo e se l’idea dovesse prendere piede ci espanderemo a altre città di Italia”.
A Berlino Alessio e Umberto hanno avuto modo di toccare con mano un ecosistema diverso da quello in cui vivono “Quello che ci ha colpito di più è stato vedere il modo in cui le idee che stanno dietro alle startup di lì vengono smembrate dai finanziatori per capire l’effettivo valore che hanno”. Meet U Pro sarà disponibile a breve sul mercato ed è uno dei progetti sviluppati da MUGA ITC.

Infine terzo ospite di questa settimana puntata di Start Me Up è il professor Riccardo Alessandro del dipartimento di biopatologia e biotecnologie mediche della scuola di medicina e chirurgia dell’università di Palermo. È lui il referente di NavheTec, progetto che il 15 ottobre ha vinto lo Startcup Sicilia e che quindi parteciperà al premio Nazionale per l’Innovazione in programma per il 3 e il 4 dicembre a Cosenza. I ricercatori palermitani sono riusciti a isolare delle nanovescicole dal limone e hanno dimostrato che tale estratto totalmente naturale può essere assunto e integrato nella dieta con comprovate proprietà antitumorali oltre alle ottime qualità nutrizionali. “Il progetto è quello di realizzare dei blister da assumere senza comunque sostituire le cure esistenti” dice il prof. Alessandro.

Due parole su Start Me Up:

C’è un sud in movimento e con Start Me Up lo racconto in radio: un appuntamento settimanale che cerca di mettere in risalto i progetti e le storie di chi scommette sulla propria idea e la porta avanti. Ho scelto la radio perché l’ho sempre reputato il mezzo a me più congeniale ed è quello che permette di creare connessioni con più facilità. Sono di Messina, ma non ho mai immaginato un programma incentrato solo sulla mia città. Sin dall’inizio l’intento era quello di raccontare quello che succede da Roma in giù, cercando di fare rete con le altre città del Sud Italia.
Posso inoltre contare sul supporto di Spreaker e Keedra, che mi danno una mano a essere presente con un podcast on-line ogni settimana.

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