Incontro Alessandra nell’Albergo Diffuso Borgo Tufi di Castel del Giudice dove, da qualche anno, esprime la sua professionale passione per la cucina.
Ho avuto modo di assaggiare alcune sue prelibatezze come i cantucci allo zafferano con gelato alla genziana. Ecco due elementi eletti della terra che, proprio a Castel del Giudice, segue la linea di confine tra Molise e Abruzzo.
Terre che vivono reinterpretate nella sua personale preparazione di piatti che nascono dall’osservazione del territorio. La cucina sin da bambina era il luogo più amato della casa per qualcosa che era già nel suo DNA di futuro chef.
Alessandra ha esplicitato la sua passione tra contraddizioni e ostacoli ma alla fine, anche se aveva seguito con profitto gli studi universitari, l’amore per la cucina diviene la dimensione espressiva per la sua piena affermazione. L’ incipit del percorso formativo, sostenuto dal padre, avviene con la frequentazione di un Corso regionale a cui aveva aderito il noto e apprezzato chef stellato Nico Romito che da poco aveva aperto il Reale nella Dimora cinquecentesca di Casadonna in Castel di Sangro.
Era il 16 novembre del 2013, una data che si carica di segni e presagi, quando ha inizio un periodo che sente come qualcosa che le stava cambiando la vita. Così è stato perché Alessandra supera le prove di ammissione al corso presso la rinomata Casadonna di Romito e da qui ha inizio il suo destino che, finalmente, combacia con quanto lei desidera.
Definisce i mesi trascorsi a Casadonna “ il periodo più bello della mia vita”, a cui seguirà la prima esperienza lavorativa nella Locanda Mammì, di Stefania Di Pasquo, in Agnone. Qui nasce anche un’amicizia con Stefania, che dopo qualche mese le lascia in mano la cucina della Locanda. Seguono esperienze lavorative e percorsi formativi, come quello nel Ristorante Villa Majella a Guardiagrele e l’altro presso l’Expò di Milano, fino a quando, nel 2015, arriva a Castel del Giudice, presso l’Albergo Diffuso di BorgoTufi, dove ha inizio una nuova avventura lavorativa, con nuove responsabilità.
Il suo pensiero va spesso alla Scuola di Nico Romito che definisce “geniale, sempre in continua evoluzione con attenzione costante al territorio di provenienza, l’Abruzzo, e ai criteri immancabili di semplicità degli ingredienti, ricerca, storia, esplorazione dei sapori a cui dare massimo valore”. Da Romito, Alessandra afferma con convinzione, “ho imparato tanto, mi è rimasto un modo di operare simile basato su studio, dedizione, sacrificio e soprattutto sul legame con la Terra”.
Alessandra di sé dice di essere coraggiosa – nella scelta di fare lo chef contro ogni difficoltà iniziale – e romantica. Scopro che scrive versi da tempo e che dialoga con i suoi piatti. Mi dice convinta: “Io sono il piatto, lì metto tutto di me” e soprattutto sussurra parole al pane “Io ci parlo con ingredienti quali acqua, farina, lievito: è questa la magia del pane”.
Nel Ristorante Ocrà FavolaMolisana di Borgo Tufi, con la presenza della manager Giusy Trapasso, di Vincenzo in sala e di Francesca in cucina, inizia una nuova fase di crescita e una nuova rinascita che gira intorno ai perni della creatività e dell’entusiasmo, dello sperimentare perché l’obiettivo finale è la felicità e il benessere di chi si siede a tavola e aspetta i suoi piatti come emozioni da assaporare.