Il giornalismo, il sogno di una vita. “Ciao a tutti! Mi chiamo Francesca, ho 29 anni è ho qualcosa da dirvi”, queste le parole iniziali della lettera di Francesca, 29enne calabrese che vive a Torino. Dopo aver studiato Relazioni internazionali, comunicazione politica e studi americani è stata chiamata a frequentare una Summer School a New York, dopo la quale potrebbe addirittura ottenere un posto per la scuola di giornalismo.
Ci è piaciuta l’idea di riportare integralmente la sua lettera, una richiesta di aiuto per poter coronare sì un sogno, ma anche una concreta opportunità che Francesca si è guadagnata con impegno, sacrifici e caparbietà.
Ecco il testo integrale
Ciao a tutti!
MI chiamo Francesca, ho 29 anni e ho qualcosa da dirvi.
La City University of New York, Graduate School of Journalism, mi ha offerto di frequentare una Summer School, dopo la quale potrei ottenere un posto per la scuola di giornalismo. Lì potrei coltivare e ampliare le mie capacità e specializzarmi in un settore. La cattiva notizia è che, come potete immaginare, New York è un posto costoso.
Guadagnarsi questa opportunità è stata durissima: le università americane sono molto selettive. Credo nelle mie capacità e, da straniera, avercela fatta al secondo tentativo è un ottimo risultato.
La mia non è una famiglia ricca. Raccontarvi diffusamente di incidenti, di un familiare disabile, di nottate passate sui libri perché di giorno si lavora e di come la crisi ci abbia colpiti sarebbe superfluo: molti di voi conoscono già la storia, altri vi ritroverebbero quella di tante, troppe famiglie nella nostra stessa situazione. Per questo, basta così: non voglio farvi pena. Voglio convincervi ad aiutarmi perché sono animata da una sana ambizione che credo meriti di essere coltivata, non perché ho dei problemi.
Cosa vi offro in cambio? Storie. Un giornalista racconta storie, piccole o grandi che siano. Il bello di New York è che hai la sensazione che siano le notizie a cercare te. Le storie sono dappertutto e vengono da tutto il mondo. Questa è la ragione che rende quella città la più adatta per imparare a fare questo lavoro.
Seguendo questo link, troverete gli importi richiesti da CUNY per due anni di frequenza (al netto di eventuali borse di studio) e i supporti tecnici ed informatici necessari, ai quali vanno aggiunti i costi per l’affitto di una stanza, l’assicurazione sanitaria, i trasporti e la vita in città. Parliamo di 70.000 dollari circa, che conto di ridurre molto con borse di studio, ma pur sempre una grossa somma. Lavoro da sempre e cercare un impiego anche lì non mi spaventa, se il visto me lo permetterà sarà la prima cosa che farò, ma la mia famiglia non portebbe aiutarmi. Non ho intenzione di andare a fare la bella vita: vado a New York per imparare un mestiere. Per questo sono qui.
Se vorrete aiutarmi, non lo dimenticherò mai.
Se non vorrete farlo, lo capirò.
Se non sarò ammessa, dopo i tre mesi di Summer School, donerò il capitale restante. Io sceglierei il Centro Benedetta d’Intino di Milano, che aiuta i bambini disabili a comunicare, ma accetto suggerimenti.
Grazie per la vostra attenzione e per quello che vorrete donare
Francesca Papasergi
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