In un Paese nel quale le buone notizie non fanno “notizia” e in una Bari travolta dalla vergogna degli street fooder abusivi che durante la festa patronale di San Nicola hanno minacciato il Sindaco Decaro per la sua intenzione di far rispettare le regole, può accadere, anche disinnescando il luogo comune per il quale la politica fa sempre e solo “schifo”, che un assessore comunale avvii un progetto orientato a ricreare un senso di comunità e a plasmare una nuova identità sociale. Se poi tale percorso virtuoso, rivelatore di una chiara visione, si dirama lungo i sentieri dell’innovazione e in un Mezzogiorno ancora permeato dalle sue contraddizioni, è indubbio che vada raccontato. A cominciare dal primo Open Day, promosso congiuntamente dal Comune di Bari e dall’Università “Aldo Moro” del capoluogo pugliese.
“Il Comune di Bari – ha dichiarato l’assessore all’Innovazione, Angelo Tomasicchio – per la prima volta ha costruito un percorso di partecipazione della cittadinanza finalizzato alla costruzione dell’Agenda Digitale 2016-2018 del Comune: un documento non solo programmatico, ma anche strategico con l’indicazione degli strumenti che l’Amministrazione intende utilizzare nel prossimo triennio per avere servizi sempre più efficienti. In analogia al Piano Triennale delle Opere Pubbliche – ha proseguito l’assessore – nasce un Piano Triennale dell’Innovazione Tecnologica, redatto con il contributo progressivo dei cittadini che animeranno da oggi i quattro focus tematici attivati: cittadinanza digitale, servizi al cittadino e eGovernement, smart city ed internet delle cose, open data”.
L’iniziativa, che ha visto una tale partecipazione da stupire positivamente gli stessi promotori a conferma di quanto interesse e curiosità ci sia in città per l’innovazione, e non soltanto tra gli “esperti”, preparata anche attraverso la somministrazione nei mesi scorsi di un questionario (al quale hanno risposto 900 persone circa), ha evidenziato sia positività sia criticità.
Tra le positività – come ha ammesso anche Giuseppe Pirlo, referente dell’Università barese per l’Agenda Digitale e le Smart City – l’emersione del bisogno della cittadinanza di ricevere una adeguata formazione digitale perché altrimenti “avere servizi digitali numerosi e di qualità sarebbe inutile se i cittadini poi non fossero in grado di utilizzarli”. Confermando, quindi, che l’innovazione, prima che tecnologica, deve essere sociale e culturale.
“Questa Amministrazione – ha sottolineato il direttore di Tom’s Hardware Italia, Pino Bruno – in questi anni è stata lungimirante sull’adozione di alcuni servizi digitali e di alcune ottime app, ma occorre ora fare un passo in avanti: non solo predisponendo piattaforme uniche che semplifichino e agevolino il loro uso da parte dei cittadini, ma anche e soprattutto comprendendo, sull’esempio della cittadina di Nizza, che una Smart City non nasce solo con la diffusione delle migliori tecnologie disponibili, ma prioritariamente da cittadini intelligenti, ossia educati alla civiltà e alla legalità prima che al digitale, capaci di rendere la città un organismo vivo e sapiente”.
All’iniziativa, per il cui successo è stato fondamentale anche l’apporto del direttore della ripartizione Innovazione Tecnologica del Comune di Bari Antonio Cantatore e del suo collaboratore Valerio Summo, ha registrato, infine, la partecipazione anche del Rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, che ricordando gli sforzi che sta compiendo l’Istituzione che dirige per fornire a studenti e personale amministrativo servizi digitali sempre più qualitativi e nella speranza che con l’aiuto proprio del Comune le piazze prospicienti siano presto dotate di free wi-fi, ha evidenziato l’urgenza di “formare i cittadini di oggi e accompagnare i nativi digitali in questo processo di trasformazione della società” poiché l’Agenda Digitale avrà sempre più un grande impatto sia culturale sia economico.
“C’è fame di digitale – ha concluso l’assessore comunale all’Innovazione, Angelo Tomassichio – e questa prima iniziativa lo conferma, responsabilizzandoci a proseguire con maggior pragmatismo e nel protagonismo civico per una Bari che può guardare al futuro con più fiducia e speranza”.
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