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“Adesso tocca a me”. Paolo Borsellino su Rai1
19 Lug 2017 07:30

Era il 25 giugno 1992 quando Paolo Borsellino tenne il suo famoso discorso alla biblioteca comunale di Palermo, annunciando la prossima strage in diretta. Il suo era un timbro impastato, roco, da fumatore incallito. Quel massacro annunciato arrivò il 19 luglio. Alle 16,58 un boato avvolse Palermo. Non era però la prima volta, era infatti già accaduto: cinquantasette giorni prima in un tratto autostradale ha perso la vita Giovanni Falcone, amico e compagno di indagini. Il giudice Borsellino sapeva del carico di tritolo arrivato appositamente per lui, quei cento chili portavano il suo nome e cognome.

Questa sera Rai1 alle 21, 30 circa trasmetterà Adesso tocca a me, la docufiction sottolinea come il giudice fosse consapevole del destino che l’attendeva. A 25 anni esatti dall’attentato in cui persero la vita il giudice e cinque uomini della sua scorta (Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Cosina, Antonio Vullo e Claudio Traina), Cesare Bocci vestirà i panni del magistrato palermitano. Nel cast anche Ninni Bruschetta, che sarà Rino Germana, Giulio Corso interpreterà Antonio Vullo e Anna Ammirati presterà il volto ad Agnese Borsellino. La regia è affidata a Francesco Miccichè mentre il soggetto e la sceneggiatura portano la firma di Sandrone Dazieri. Il titolo della docufiction è tratto da una celebre frase pronunciata da Borsellino che, dopo aver saputo della morte di Giovanni Falcone avvenuta il 23 maggio dello stesso anno, aveva subito dichiarato «Adesso tocca a me, sarò io il prossimo». “Adesso tocca a me” ripercorrerà le tappe principali della vita di un vero uomo di Stato che ha combattuto tutta la vita contro la mafia, con filmati di repertorio, interviste e  testimonianze di chi l’ha conosciuto.

Paolo Borsellino è morto perché non ha avuto paura, perché ha lasciato che la paura “non diventasse un ostacolo che ti impedisce di andare avanti”, come amava ripetere. Oggi si attende ancora la voce di Paolo Borsellino, non la frequenza registrata, non una riproduzione, il suono autentico nel momento in cui è stato emesso. La domanda che sorge spontanea è sapere se quella voce di un uomo solo è scampata alla strage oppure se è rimasta seppellita sotto i calcinacci di via d’Amelio.


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