Ieri mattina studenti, docenti, personale dell’Istituto Tecnico Galiani di Napoli hanno trovato la loro scuola devastata e derubata di ogni attrezzatura di valore.
Era una scuola modello o se volete un modello di scuola superiore a poche centinaia di metri da piazza Carlo III.
Qualcuno dirà: “E vabbè, solito episodio di vandalismo”. No, non è così.
In quella scuola ci sono stati i Carabinieri.
La preside e gli studenti erano preoccupati perché brutte facce giravano intorno alla scuola nel periodo di consueta occupazione pre-natalizia.
Quello che è successo è due volte grave.
Perché i miserabili che devastano una scuola non hanno diritto di cittadinanza in un Paese civile.
E perché in quella scuola poche ore prima c’era stato lo Stato.
Purtroppo a Napoli, mi fa rabbia dirlo da napoletano, lo Stato lo si declina sempre più come un participio passato.
E cioè come dice un mio amico filosofo (io lo chiamo Fragolino) “a Napoli lo Stato c’è stato”. Appunto
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