È come accendere una lampadina a risparmio energetico, all’inizio la luce può apparire fioca, ma poi si vede tutto. A Lucera, provincia di Foggia, l’interruttore lo hanno premuto a settembre 2012, dopo un’estate passata a leggere sui giornali degli arresti di un assessore e un consigliere comunale. Il malaffare era emerso come sistema consolidato per fare politica. Ci voleva un upgrade, un vero e proprio aggiornamento, una reazione viscerale.
È così che è partita l’installazione di Lucera 2.0, la risposta di un gruppetto di lucerini under 35 convinti che le decisioni ‘dall’alto’ devono ascoltare le proposte ‘dal basso’. “Una botta di adrenalina civica – racconta Simone Cantore, avvocato e promotore con altri amici del progetto – Sono cose che nascono nello stomaco, ci danno l’input per sopravvivere e combattere, mettendo insieme menti giovani di ogni orientamento ideologico”. Circa 50 attivisti si incontrano almeno una volta a settimana, discutono, si confrontano su randagismo, urbanistica, la tutela della fortezza svevo-angioino, sfornando idee e proposte. Cuore e anima del progetto è il sito luceraduepuntozero.eu, attraverso il quale chiunque può dire la propria su come risolvere i problemi che la comunità vive ogni giorno.
“Il maggior motivo di orgoglio – dice Cantore – è sicuramente quello di aver creato un gruppo unito di ragazzi che si muove compatto verso l’obiettivo principale di comprensione delle dinamiche decisionali di una amministrazione locale”. Un gruppo partito da lui e Michele Marucci, Gianni Tuci, Francesco di Battista, Leonardo de Muzio, Carolina Favilla, Rossella Nardacchione e tanti altri, impegnato a “vincere lo scetticismo e l’apatia generalizzata che gira intono alla cosa pubblica”.
Grazie alle indicazioni raccolte sul sito, gli attivisti di Lucera 2.0 hanno stilato una graduatoria orientando così la priorità degli argomenti da trattare. Ogni tema è poi analizzato da gruppi di lavoro, animati dai soggetti più diversi per orientamento ideologico o religioso. Lo scorso 2 giugno, hanno raccolto circa 450 firme in tre ore per sollecitare un sopralluogo alle fortezza svevo-angioina, le cui mura rischiano di crollare sul lato sud. Presto pianteranno dieci alberi in un luogo della città scelto online dagli iscritti alla pagina Facebook per festeggiare il raggiungimento di quota 500. Tra le proposte più innovative e interessanti c’è quella dei lampioni 2.0, punti luce intelligenti capaci di accendersi solo quando serve e versatili per gli usi più svariati, ad esempio come hotspot wifi.
Ogni proposta è alla portata di tutti gli amministratori ai quali non è certo preclusa la partecipazione agli incontri di Lucera 2.0. Tra gli attivisti ci sono anche due consiglieri comunali, Francesco Di Battista (ex Fli), presente sin dai primi passi, e Alessandra Ciccomascolo (lista civica) della vicina cittadina di Ischitella. Anzi quello che questi attivisti portano avanti è il lavoro che fino a poco tempo fa svolgevano i partiti, quelli della politica 1.0: “che però oggi non hanno piena libertà di azione – precisa Cantore – sono poco rappresentativi delle esigenze della città”.
Non è antipolitica quella di Lucera 2.0, anzi se paragonati agli attivisti del Movimento 5 Stelle Cantore risponde con una gran risata: “L’urlo non propositivo ed unicamente diffamatorio non è nelle nostre corde. A differenza di Grillo siamo vicini alla realtà che vorremmo cambiare. Stimiamo i ragazzi del M5S di Lucera, ma siamo diversi”.
Da una reazione spontanea potrebbe nascere un fenomeno di partecipazione. Manca un anno alle prossime elezioni comunali a Lucera. Sul sito è già attivo un sondaggio sui possibili candidati e chissà che uno di questi non possa rappresentare una lista nata proprio da Lucera 2.0. Simone Cantore gioca con le parole, ma non nasconde la voglia di fare un passo importante: “C’è l’estate di mezzo – dice – e chi non resiste potrebbe sciogliersi. Certo se le nostre istanze non venissero ascoltate da nessuno, ci proporremo molto volentieri come nuova forza politica”.
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