Lampedusa raccontata agli inglesi, per spiegare loro le storie di chi vive ed approda alla frontiera d’Europa: è lo spettacolo teatrale “Miraculi” che la compagnia “Théâtre Senza” porta in scena fino al 9 agosto al teatro “Tristan Bates” di Covent Garden, in pieno West End a Londra.
Un’ora di intrecci e vicende su lampedusani, migranti, turisti, soccorritori, militari, bambini e cani; aneddoti raccolti dagli artisti l’anno scorso sull’isola durante una residenza lunga un mese. “Vogliamo mostrare – spiega a Resto al Sud Valentina Zagaria, antropologa romana di 24 anni e regista della performace – com’è la vita alla frontiera, e complicare la versione dei fatti che è data dai media e dalle politiche che dipingono Lampedusa ed i lampedusani come molto razzisti o come solo accoglienti. Vorremo dare una visione più approfondita di come si viva là e quali siano gli effetti pratici delle leggi fatte in Europa. Vorremmo che gli spettatori si possano fare un’idea personale“.
Storie raccontate in lingua inglese, e anche in scozzese, italiano, finlandese, francese e turco, cioè nelle lingue parlate dagli attori della compagnia (Shona Cowie, Paula Laurila, Elodie Monteau, Doğa Nalbantoğlu, Dylan Read), tutti artisti della scuola di teatro fisico Lecoq di Parigi.
Il personaggio principale, Salvatore, è un pescatore molto anziano che ha perso la licenza di pesca dopo aver salvato in mare un gruppo di migranti: “A Lampedusa nessuno nasce e nessuno muore – ricorda Valentina, che sta per cominciare un dottorato in antropologia alla London School of Economics sui links personali tra Tunisia e Sicilia – perché sull’isola non c’è un ospedale ma solo un poliambulatorio, e Salvatore deve decidere se andare sulla terraferma per farsi curare, oppure no“. E poi, ancora, la storia di sua moglie Maria, e la storia del prete che trasformò in croce un albero di pero (da qui il titolo “Miraculi”), esattamente la stessa raccontata ancora oggi ai ragazzini dai pescatori dell’isola.
Un’anteprima assoluta dopo il debutto europeo a Parigi, qualche giorno fa: “Ci piacerebbe – conclude Valentina – poterci esibire proprio a Lampedusa“.