Una giovane coppia vuole coronare la loro storia d’amore convolando a giuste nozze, ma devono superare un problema: la crisi economica. E’ proprio la crisi che non permetterebbe a Roberto e Maria di organizzare il matrimonio che hanno sempre sognato.

Così, i due fidanzati per rendere il giorno del sì speciale hanno deciso di “sponsorizzare” il lieto evento. Hanno aperto un blog “lenozzedicatania.blogspot.it” dove riassumono brevemente il senso dell’iniziativa di wedding 2.0 con queste parole: “Siamo giovani belli e senza soldi! Se hai un’attività aiutaci a rendere il nostro matrimonio speciale, noi aiuteremo la tua attività a farsi pubblicità sul web”.

Roberto (30 anni) e Maria Chiara (23), sono entrambi ingegneri. Si sono conosciuti in una parrocchia di Catania, la San Leone dove entrambi frequentavano il cammino neocatecumenale.
L’iniziativa è semplice: offrire pubblicità sui canali dei due ragazzi attraverso non solo il blog, ma anche i social quali facebook, twitter, youtube, in cambio di sconti o sponsorizzazioni di altro genere per poter realizzare il matrimonio.

“Finora abbiamo ricevuto diversi feedback da potenziali sponsor, due di questi tra l’altro li abbiamo già scelti come partner, un negozio di abbigliamento per sposi e una gioielleria. Con altri siamo invece ancora in trattativa”, spiegano.
La data del matrimonio è stata fissata per il 17 marzo 2014. Periodo certamente poco usuale per un matrimonio, ma fortemente voluto dai futuri sposi. Questo giorno, infatti, si festeggia San Patrizio, il Santo protettore degli ingegneri, che per la coppia ha un significato dunque molto particolare.

Il nome del blog e dei canali collegati “le nozze di Catania” non è stato scelto a caso ma ha un richiamo biblico. Vuole, infatti, ricordare le nozze di Cana, le famosissime nozze riportate nella Bibbia, in cui Gesù trasforma l’acqua in vino: “Miracolo che vogliamo ci accompagni sempre nel nostro matrimonio”, spiegano Roberto e Maria Chiara. “Per l’organizzazione del nostro matrimonio non chiediamo certo un miracolo, ma un aiuto concreto che chi ha un’attività può donarci”.