Detta così può sembrare un fare bizzarro. Invece, parliamo di una festa che origina all’inizio dell’anno Mille.
U Pagghiaru di Bordonaro, quartiere di Messina, è il vero albero della cuccagna. E il 6 gennaio è pronto per essere preso d’assalto.
Preso d’assalto?
Se analizziamo le modalità di tale festa, è proprio così.
Ma andiamo con ordine. Prima dell’Epifania c’è chi si incarica di raccogliere i rami per costruire l’albero, chiamato appunto Paggiaru.
Dopo aver sistemato il palo di sostegno, con un’antica tecnica tramandata dai maestri cestai, si costruisce lo scheletro dell’albero che viene infarcito di splendidi agrumi (arance, mandarini, limoni) e ciambelle di pane.
All’estremità si colloca una croce, ricoperta di ciambelle, arance e, pensate un po’: salsicce.
Ecco quindi la croce di cui sopra. Essa diventa la protagonista di una gara. Infatti a circa cento metri da essa si sistemano, pronti a scattare, dei concorrenti con relative tifoserie urlanti.
Ai piedi dell’albero li attendono amici pronti ad aiutare nell’arrampicata.
Al via i partecipanti partono, scalano, e chi si appropria della croce: vince.
Poi verrà portato in spalla dai suoi supporter.
Intanto l’albero viene “saccheggiato” delle sue prelibatezze.
Ecco una befana che viene dal Sud, antica come il Medioevo. Anno in cui qui nacque.
Lascia un commento