Si è svolta a Palermo, presso la Sala degli Specchi di Villa Niscemi, la conferenza stampa di presentazione del progetto “€urexit”, un nuovo movimento civico, portatore di una proposta politico-economica che si basa sull’uscita dell’Italia dall’Eurozona come unica soluzione per fare ripartire l’economia del nostro paese.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il Sindaco Leoluca Orlando, il Professor Antonio Maria Rinaldi, docente in materie economiche presso l’Università di Chieti, e la Presidente di Progetto €urexit, l’Avvocato Francesca Donato, che ne ha illustrato gli obiettivi e i contenuti essenziali.
“Sono contento che sia stata scelta Palermo per presentare questa iniziativa – ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando in apertura della conferenza stampa – e per lanciare una provocazione in seno al dibattito politico, economico e culturale del nostro paese. Sebbene io sia un europeista convinto e vorrei vivere in una realtà con un unico sistema europeo di pace, di difesa, di diritti umani fondamentali e di diritti dei bambini, credo che sia necessario cogliere i limiti che l’euro presenta. In primo luogo, – ha spiegato il Sindaco – se in alcuni paesi europei, pur applicando la stessa normativa, si è riusciti a interpretare l’ingresso dell’euro come una straordinaria occasione per promuovere al tempo stesso rigore finanziario, equità sociale ed economia reale, pare, invece, che in Italia sia diventat occasione di disordine finanziario, ineguaglianza sociale e assenza di sviluppo per l’economia reale”.
In sintesi, secondo il primo cittadino sono tre sono le criticità nel nostro modo di interpretare l’utilizzo della moneta unica.
“L’assurda previsione in Costituzione del pareggio di bilancio – spiega il Sindaco Orlando – consegna la nostra dignità costituzionale repubblicana nelle mani del dio denaro. È assolutamente inaccettabile l’idea che il debito pubblico sia considerato, per definizione, un disvalore e, di contro, qualunque riduzione del debito pubblico un valore. Ma attenzione – ha precisato – non vorrei essere frainteso. Un conto è eliminare gli sprechi, un conto è introdurre questa idea culturalmente intossicante che il debito è un male. Inoltre, non è possibile, in nome dell’euro, far passare l’idea che l’inflazione rappresenti un male: soltanto se è in condizione di manovrare l’inflazione, la classe politica può regolare i processi di sviluppo economico reale di un paese. L’euro – ha aggiunto il Sindaco – ha fatto scoprire a tanti personaggi che erano contrari al famoso referendum sulla scala mobile che forse proprio quella scala mobile era uno straordinario strumento a sostegno degli imprenditori. Queste motivazioni spiegano il senso del mio interesse per l’evoluzione di questo dibattito e il mio impegno per evitare che l’Italia, ai tre vincoli che già ha accettato nell’ambito della dimensione europea pareggio di bilancio in Costituzione, debito pubblico e inflazione come disvalore, ne aggiunga un quarto, che è l’obbligo di dire sempre sì. Noi – ha concluso il Sindaco Orlando – vorremmo che quest’obbligo, qualche volta, venisse negoziato”.
L’uscita dall’euro, secondo quanto sostenuto dal movimento Eurexit, rappresenterebbe l’unico modo per consentire all’Italia di riacquisire la propria sovranità monetaria, ovvero il potere di mettere la propria moneta e di conseguenza la possibilità di decidere autonomamente le politiche economiche da seguire per creare occupazione e ridare competitività alle nostre imprese, tramite investimenti pubblici e tramite un vero e proprio cambio di rotta delle politiche fiscali, riducendo la pressione che queste esercitano sui cittadini e sulle imprese.
“Il nostro movimento – ha spiegato l’Avvocato Francesca Donato – è nato proprio qui, a Palermo, dall’incontro di diversi imprenditori e liberi professionisti, che insieme hanno deciso di costituire un’associazione di promozione sociale, no profit, al fine di divulgare nell’opinione pubblica le informazioni che difficilmente filtrano attraverso i classici canali mediatici, soprattutto sui temi economici che riguardano le ragioni della pesantissima crisi in cui ci troviamo e le possibili vie d’uscita. Infine, l’uscita dall’euro, con il probabile conseguente scioglimento dell’intera Eurozona, – ha concluso l’Avvocato Donato – comporterebbe la fine di un sistema europeo profondamente antidemocratico, in cui è stato conferito un enorme potere decisionale ad organi centrali non eletti e sottratti ad ogni controllo, come la Commissione europea e la BCE, portatori di interessi delle élites finanziarie sovranazionali che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei cittadini dei Paesi membri”.
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