Venerdì scorso abbiamo dato il via all’Assemblea Nazionale sul Mezzogiorno sul tema “Economia, politica e sviluppo per il Sud“.
In apertura, ho voluto sottolineare la scomparsa del Mezzogiorno dall’agenda nazionale, a partire dagli anni 90.
Il Sud è scomparso come tema politico nazionale anche a causa di una sottocultura del leghismo che ha descritto il Mezzogiorno come un peso parassitario, ma a pesare è stata l’immagine di cialtroneria e inconcludenza amministrativa che il Sud ha dato di sè.
Ed ha pesato l’incapacità di utilizzare le risorse europee, che non hanno determinato nessun salto strutturale ma solo un ulteriore bancomat per pagare le clientele politiche.
Al contrario, deve essere chiaro che lo sviluppo del Sud è fondamentale per il rilancio dell’Italia sui mercati internazionali.
Inoltre, ho lanciato la proposta di un piano straordinario per occupare 200mila giovani nella Pubblica Amministrazione, sapendo che sarebbe stata innanzitutto una provocazione, un modo per far discutere, per tirare un pugno nei denti a quelli che non sanno più che cos’è il Mezzogiorno d’Italia.
Se c’è uno che è organicamente contrario alle porcherie clientelari, quello sono io: per questo, stiamo proponendo un processo razionale di riorganizzazione moderna della PA con un meccanismo scalare che veda inseriti prima i giovani laureati.
Il valore della mia proposta è quello di creare una speranza, e credo che sia un atto di grande responsabilità democratica dire a quest’area del Mezzogiorno che vogliamo portare avanti questa battaglia.
Abbiamo fatto un calcolo sommario: parliamo di 2,6 miliardi con una media di 900 euro all’inizio e 1300 euro alla fine del triennio. Considerando i 60 miliardi di euro di incentivi che lo Stato dà a tutti i soggetti in tutti i campi, basterebbe una riduzione lineare del 5% per recuperare tutti i soldi che ci servono. Se non bastano, si può chiedere alle Regioni di destinare una parte del fondo sociale europeo per sostenere questo progetto.
Vogliamo poter offrire la possibilità di un lavoro e vogliamo poter dire ai nostri giovani di rimanere qui anziché andare all’estero. E su questa proposta mi permetto di dire al Governo che noi intendiamo combattere, perché queste sono scelte che spettano alla politica ed è nostro compito quello di creare una speranza e un’opportunità per i cittadini.
Lascia un commento