E’ arrivato il momento di mettere in campo un piano organico e di rilancio per il Mezzogiorno.
Ha ragione il premier Renzi a richiamare l’attenzione del Governo nel pianificare azioni ed interventi mirati che diano anche al Sud quella spinta economica e di rilancio necessarie per ripartire.
E l’occasione prossima, con la nomina del Commissario per l’ex area Italsider di Bagnoli, può rappresentare proprio quel rilancio tante volte auspicato per il Mezzogiorno e spesso disatteso. I dati economici infatti sono impietosi: molti giovani abbandonano le terre di origine per cercare lavoro e occupazione al Nord o all’estero e l’impoverimento del tessuto sociale ed economico del meridione sta raggiungendo livelli drammatici.
I recenti dati forniti dalla Svimez -Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno infatti, ci dicono che tra il 2008 e il 2013, delle 985 mila persone che hanno perso il lavoro, 583 mila sono al sud dove, sono presenti, appena il 26% degli occupati italiani. E’ da questi dati dunque che dobbiamo ripartire. Dobbiamo radicalmente invertire la rotta.
Il Sud ha bisogno di sicurezza, di legalità, di uguali condizioni di accesso al credito per famiglie ed aziende, di infrastrutture e di banda larga. Innovazione e rilancio, queste devono essere le sfide da vincere. Solo così si potrà garantire parità di condizioni economiche nell’intero territorio nazionale e pari dignità per tutti.
Il Mezzogiorno dunque deve tornare tra le priorità, non più rinviabili, dell’agenda del Governo.
Il tempo degli annunci e dei proclami deve lasciare spazio alla concretezza e alla volontà reale di mettere in campo progetti e misure concrete in grado di incidere attivamente sull’economia del sud riuscendo così ad attrarre nuovi investimenti sia pubblici che privati.
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