Non è stata la madre. Supponiamo che non sia stata la madre.
Ma se fosse stata la madre: perché la cosa ti provoca un inconfessato sollievo?
Certo: l’ipotesi dell’orco esterno alla cerchia familiare faceva spavento.
Ma perché, viceversa, se è una madre a uccidere il figlio, la cosa ti risulta almeno un po’ rassicurante?
Certo, l’orco cattivo è un nemico esterno, che può reiterare il suo crimine. Una madre cattiva, invece, viene vissuta dall’opinione pubblica come l’eccezione alla regola.
Un’anomalia che non ti può riguardare.
Ti riguarda, invece.
Una amica giovane madre, quando venne fatta luce sul caso di Cogne, ti disse: io non lo farei mai, credo che non farei mai. Ma capisco che in certi momenti potrei farlo.
Proprio nella sincera e sottile distinzione che esiste fra capire e condividere dovrebbe risiedere tutta la tua inquietudine.
Perché se provi a guardare l’abisso, una madre fuori di sé ti somiglia molto più di quanto ti somigli un orco cattivo.