I dati recentemente pubblicati dal World Travel and Tourism Council collocano l’Italia come la quinta metà più visitata del 2016, con un settore turistico che vale poco più di 70 miliardi pari ad oltre il 4,2% del prodotto interno lordo del nostro paese.
Crescono sia il turismo domestico che gli arrivi di stranieri, tuttavia le destinazioni a beneficiarne di più sono le città d’arte del Centro-Nord (Roma, Milano) e le zone di mare della costa adriatica. Il Veneto è la regione più turistica d’Italia: i suoi 63 milioni di presenze sono 3 volte superiori a quelli della Campania (19 milioni) e 4 volte superiori a quelli della Sicilia (15 milioni). Per quanto riguarda il volume di spesa generato dall’incoming, la Campania è solo quinta nella classifica nazionale (1,8 miliardi) e, se si considerano tutte le regioni del Meridione, si arriva ad una spesa di solo 5 miliardi, pari a quella che il Veneto genera da solo.
Sarebbero ancora molti i dati da analizzare in dettaglio, ma il quadro parla chiaro: il turismo al sud è un settore economico che necessita di un rilancio urgente. Fortunatamente qualcosa di concreto in questa direzione si è già mosso, ci stiamo riferendo al bando “Resto al Sud”. L’incentivo è riservato agli under 35 che risiedono nelle 8 regioni del Mezzogiorno ed ha lo scopo di sostenere la nascita di nuove attività in diversi settori tra cui ovviamente quello turistico. Agevolando l’accesso al credito dei progetti più interessanti, il governo spera di dare un ottimo impulso alla creatività e alle capacità dei giovani del sud, evitando la loro fuga all’estero.
Uno dei dati emersi dal rapporto sul settore turistico nel mezzogiorno è il tema della stagionalità: il turismo nel sud arriva praticamente solo d’estate. È chiaro il rilancio di questa parte dell’economia non può prescindere da iniziative ed attività che vadano nella direzione della destagionalizzazione e che portino turisti tutti i mesi dell’anno. Su questo tema, le proposte che ci sono parse più interessanti sono soprattutto due: la costruzione di un casinò al sud e la creazione di un polo golfistico in Calabria.
La nascita di un casinò nel sud Italia è un’idea che circola ormai da tantissimi anni, ma forse ora più che mai i tempi sono diventati maturi. Due sono i dati di fatto da tenere in considerazione: i casinò reali attualmente presenti in Italia sono solo quattro e sono tutti concentrati nel nord; il settore del gioco d’azzardo vive un boom senza precedenti ed è forse l’unico a non patire la crisi. La creazione di un casinò reale potrebbe di fatto consentire di attirare, in qualsiasi momento dell’anno, tutti quegli scommettitori, italiani e stranieri, abituati normalmente a giocare nei migliori casino online e che potrebbero essere felici di organizzare un weekend o un piccolo viaggio per poter godere della loro passione anche in una sala da gioco reale, in una piacevole destinazione turistica. Tra le località candidate fino ad ora per ospitare un nuovo casino ci sono Taormina e più recentemente anche Salerno, dove un casinò tradizionale potrebbe essere il volano per il rilancio di tutto il Cilento.
In Calabria, invece, il consiglio regionale ha approvato una legge che favorisce la realizzazione di campi da golf e strutture per la promozione del turismo collegato a questo sport, durante tutto l’arco dell’anno. L’intercettazione di nuovi mercati turistici e la creazione di iniziative non stagionali sono alla base di questa legge che porterà alla realizzazione di 5 impianti di golf, uno in ogni provincia. Nel progetto sono previsti anche il recupero di antiche aree ora dismesse e la valorizzazione di borghi antichi, il tutto nell’ottica del turismo sostenibile.
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