Leggere le riflessioni, le idee, le feroci critiche che emergono dai “Quaderni Rosselli“, in libreria grazie a “Repubblica/Napoli“, ti restituisce l’immagine di una città viva, ricca di idee, col cuore radicato nel Mediterraneo e la testa che guarda all’Europa, capace di guardarsi dentro, immaginare un futuro che ha radici profonde in un passato che ha alimentato e avverato grandi sogni ma che ha anche determinato enormi bisogni mai assecondati.
Napoli vi sembrerà meglio di come la immaginate o ve la raccontano. Le qualità morali, culturali e anche accademiche di chi ha fornito un contributo attraverso i “Quaderni” sono indiscutibili, ma non sempre tanti campioni fanno una buona squadra e non necessariamente la visione di insieme che emerge da tanti pezzi di un bel mosaico è all’altezza delle aspettative. In questo caso va dato atto a Ottavio Ragone, capo della redazione di Repubblica/Napoli, che credo sia stato il motore di questo lavoro, una sorta di regista del progetto “….idee per Napoli”, il risultato è stato a mio assai modesto avviso straordinario.
A dieci giorni dalle elezioni comunali ho letto finalmente qualcosa sulla mia città. Ho a disposizione altri strumenti culturali per capire che cos’è Napoli, dove può andare a sbattere o perché può diventare la metropoli del futuro nel Mediterraneo. Senza presunzione, abbandonando toni cattedratici, con semplicità e onestà intellettuale ne viene fuori una sorta di programma per Napoli che mette al centro del progetto i napoletani.
Camorra, sicurezza, lavoro, cultura, qualità della vita, classe dirigente capace sono tutte questioni cruciali sulle quali i napoletani dovranno misurare le loro capacità di restituire alla loro città un ruolo guida in questo Paese. Bisogna smettere di aspettare che qualcuno venga e faccia qualcosa per noi. Troppo semplice quanto inutili palliativi si sono dimostrati in questi anni le cure per rifiuti e camorre con l’invio di eserciti di militari e poliziotti. Quanto tempo ci vuole ancora per cambiare? Tutto quello che occorre. Ma si deve cominciare. Potrei dire: finalmente!
Consiglio di leggere i “Quaderni Rosselli” anche per un altro motivo serio: fa piazza pulita di luoghi comuni, stereotipi, oscenità e volgarità che spesso trovano ingiustamente cittadinanza anche su importanti media nazionali.
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