Prima proposta (le altre nei prossimi giorni)
In questi anni abbiamo attribuito la crisi del nostro paese prima all’Euro, poi alla crisi economica iniziata nel 2007.
E’ stato un comodo alibi per una parte della classe dirigente ( non solo politica ) che non ha voluto assumersi una vera responsabilità nei confronti del Paese.
Oggi siamo di fronte ad un bivio: da un lato affrontare con coraggio le tante riforme necessarie rimandate nel tempo o “accettare” un inesorabile declino (in atto purtroppo da molti anni).
In questi anni abbiamo bruciato risorse che pagheranno i nostri figli e le prossime generazioni.
Andiamo alle “proposte“:
1) rendite e corporazioni hanno avvelenato il nostro Paese, limitando la cultura di mercato e l’interesse generale.
Una minoranza da tempo blocca la crescita del Paese!
Si deve intervenire con misure fiscali che premino chi produce ( lavoratori ed imprese) e non chi consuma la ricchezza del Paese.
Le corporazioni non possono mantenere privilegi e rallentare la modernizzazione del paese!
Le liberalizzazioni non hanno funzionato fino in fondo, occorrono nuove politiche ed un allineamento agli standard europei.
Non abbiamo più alternative.
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