Si parla spesso di ricambio della classe dirigente, di giovani in politica come se i giovani per fare politica, per farla bene e per ricoprire ruoli di responsabilità dovessero aspettare che quelli che ci sono già si facciano da parte.
Io sono convinto invece che il tema del rinnovamento sia soprattutto un tema di merito e di idee, dentro i quali misurarsi e fare emergere i migliori talenti.
Il Pd che nascerà il 26 ottobre dovrà credere, anche in politica, nel merito e nelle idee. E dovrà farlo attraverso uno strumento straordinario di crescita collettiva, che è la formazione politica.
Formare tutti, non solo i giovani, dare gli strumenti di lettura del mondo per governare il cambiamento: dal più piccolo comune sino alle aree metropolitane dobbiamo affermare in questo partito il diritto alla formazione coinvolgendo e responsabilizzando i livelli provinciali e territoriali.
Trasmettere conoscenza è il primo passo per rianimare i nostri circoli che devono ritornare ad essere luoghi di discussione e confronto e devono fare quello per cui sono nati: occuparsi delle comunità in cui stanno agendo per migliorarle, per amministrarle rappresentando un’idea di partecipazione dove la politica è di tutti e dove nessuno si senta escluso.
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