C’è una forte domanda di competenze nel mondo del lavoro e delle imprese.
Una domanda che interpella i giovani così come gli adulti. L’innovazione tecnologica, pervasiva e di fatto irreversibile, non si è limitata infatti a sostituire il lavoro umano con le macchine, ma richiede un nuovo e formidabile impegno di risorse umane: servono nuove professionalità e quindi un nuova formazione.
In costante aggiornamento e coordinamento.
A questa domanda stringente di competenze risponde un nuovo raccordo tra formazione e lavoro. Un raccordo che non teme limiti di età e che non si ferma con la fine del periodo di studio.
Non siamo più nel tempo degli studenti da una parte, e dei lavoratori dall’altra. Per questo occorre puntare dritto sull’alternanza scuola-lavoro, sull’apprendistato, sulla formazione permanente.
Siamo nell’epoca dell’uomo necessariamente “affamato e folle”, a dirla con Steve Jobs, un uomo consapevole che solo trovando strade nuove si potrà continuare a crescere.
Il tempo della vita scandita perfettamente tra studio, lavoro e pensione è finito. Non è mai tardi per riconoscerlo e per prendere le dovute misure.
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