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L’idea-messaggio di Ken Loach: “torni lo spirito del ’45. Dobbiamo ricostruire”
30 Lug 2013 08:10

Si chiama The Spirit of ’45 e si richiama direttamente allo spirito collettivo che percorse come una scossa elettrica la società britannica alla fine della guerra mondiale il nuovo lavoro di Ken Loach, palma d’oro al festival di Cannes nel 2006, presentato a Berlino e il 12 settembre al cinema e dal 13 settembre in video on demand, distribuito da Bim. Si tratta di un documentario (il primo diretto dall’autore di ”La parte degli angeli” dal 2005). Il 1945 fu un anno cruciale nella storia della Gran Bretagna.

Il senso di unità che aveva guidato il paese attraverso la Seconda Guerra Mondiale, mescolato ai ricordi amari del periodo tra i due conflitti, indusse gli inglesi a immaginare una società migliore. Lo spirito di quegli anni sarebbe diventato il nume tutelare dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Utilizzando filmati tratti dagli archivi regionali e nazionali, registrazioni sonore e interviste dell’epoca, Ken Loach fa un racconto ricco di contenuti politici e sociali.

‘Noi siamo stati i sognatori – ricorda Ken Loach dando voce al leader del labour party del 1945, Nye Bevan -, noi siamo quelli che abbiamo sofferto, adesso tocca a noi ricostruire”. Ed è con questo approccio che il documentario ci porta per mano nelle memorie di coloro che nel 1945 parteciparono all’autentica ricostruzione di un paese messo in ginocchio dalla guerra faticosamente vinta, dando vita a uno stato sociale e a un welfare collettivo che le politiche liberiste di Margaret Tatcher spazzarono via negli anni ’70.

‘Lo so che è politicamente scorretto rievocare un tempo in cui si investì nella nazionalizzazione delle banche e delle industrie, in cui si garantì la salute pubblica a tutti i cittadini, in cui si scommise tutto sulla voglia di ciascuno di essere parte di un grande progetto collettivo – dice ancora Loach – ma non è certo per nostalgia che ho filmato queste testimonianze. Ho sempre creduto e credo ancora che il nostro futuro stia nella voglia di dividere il bene comune tra tutti, che il senso dello stare insieme nella stessa nazione sia proprio la partecipazione e che è ora di dire basta alla frenesia dell’egoismo e dell’arricchimento singolo a spese degli altri”. Con formidabili materiali di repertorio, interviste talora toccanti a in altri momenti francamente ironiche e scherzose, con uno stile che è ormai inconfondibilmente suo, Ken Loach ci porta per mano in un tempo e in una società che sembra spazzata via per sempre dalla memoria collettiva.

”Eppure – dice – tutto questo è accaduto meno di 60 anni fa, quando la povertà era molto più dura e quando ricominciare era doloroso per tutti. Non ho filmato queste testimonianze per nostalgia. Al contrario per dire che un mondo diverso non solo è possibile, ma è esistito”. Nel 1945 il programma collettivista dei socialisti inglesi spazzò ogni resistenza elettorale da parte dei conservatori e portò al governo Clement Attlee con una larghissima maggioranza. Proprio questa forza in Parlamento consenti’ l’introduzione dello stato sociale e la nazionalizzazione di industrie chiave come le ferrovie e gli ospedali. Oggi di tutto ciò l’Inghilterra conserva solo un pallido ricordo.


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