La teoria dell’antimafia è sempre più trionfante negli ambiti più svariati, dalla ristorazione alla politica.
Leonardo Sciascia avrebbe sorriso nel vedere confermata con 25 anni di ritardo la sua tesi a suo tempo tanto controversa.
Eppure bisogna ammetterlo: sbagliava nei tempi e nei nomi, ma il tempo gli ha dato ragione.
La stessa parola “antimafia” è diventato un manganello da sbattere sui denti degli avversari, e zittirli.
Io parlo a nome dell’antimafia, tu sei contro di me, ergo parli a nome della mafia.
Per una moratoria bisognerebbe accettare pacificamente la teoria elaborata da un brillante assessore di ultima generazione.
L’antimafia è come il sesso. Chi ne parla sempre, di solito non ne pratica mai.
Roberto Alajmo
Roberto Alajmo è nato a Palermo nel 1959 e a Palermo dice lui "insiste a vivere". Scrittore, giornalista e drammaturgo italiano. Collabora con diverse testate nazionali.
Giornalista professionista [1], dagli anni '90 è assunto al TG3 Sicilia della RAI e collabora con diverse testate nazionali. Dal 2012 è nella redazione della rubrica "Mediterraneo" [2].
Il suo primo romanzo pubblicato è stato nel 1986 "Una serata con Wagner". Sue opere sono tradotte in inglese, francese, olandese, spagnolo e tedesco. Con il romanzo "Cuore di madre" è secondo classificato al premio Strega e premio Selezione Campiello, premio Verga, premio Palmi).
È stato docente a contratto di Storia del Giornalismo alla facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Palermo e consigliere d'amministrazione del teatro Stabile di Palermo.
Con "Notizia del disastro" ha vinto il Premio Mondello e con il libro "L'arte di annacarsi" ha vinto il Premio letterario Antonio Aniante.
Suoi racconti sono stati pubblicati nelle antologie La porta del sole (Novecento, 1986), Luna Nuova (Argo, 1997), Raccontare Trieste (Cartaegrafica, 1998), Sicilia Fantastica (Argo, 2000), Strada Colonna (Mondello, 2000), Il Volo del Falco (Aragno, 2003), Racconti d'amore (L'ancora del mediterraneo, 2003) Inoltre ha scritto il libretto dell’opera Ellis Island, con musiche di Giovanni Sollima (Palermo, Teatro Massimo, 2002).
Il suo romanzo È stato il figlio è stato trasposto, nel 2012, in un omonimo film per la regia di Daniele Ciprì, con Toni Servillo come interprete protagonista.
Il 27 settembre 2013 è nominato direttore dell'Ente Teatro Biondo Stabile di Palermo succedendo al regista teatrale Pietro Carriglio [3].
Fra i suoi libri:
"Un lenzuolo contro la mafia" (Gelka 1993 e Navarra 2012)
"Almanacco siciliano delle morti presunte" (Edizioni della Battaglia, 1996)
"Le scarpe di Polifemo" (Feltrinelli, 1998)
"Notizia del disastro" (Garzanti, 2001, Premio Mondello).
"Cuore di Madre"(Mondadori, 2003, finalista ai premi Strega e Campiello.
"Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo" (Mondadori, 2004)
"È stato il figlio" (Mondadori, 2005, finalista al premio Viareggio e vincitore del SuperVittorini e del SuperComisso).
"Palermo è una cipolla" (Laterza, 2005)
"1982 - Memorie di un giovane vecchio" (Laterza, 2007)
"La mossa del matto affogato"(Mondadori, 2008, premio Pisa).
"L'arte di Annacarsi - Un viaggio in Sicilia" (Laterza, 2010)
"Tempo Niente" (Laterza, 2011)
"Arriva la fine del mondo (e ancora non sai cosa mettere)" (Laterza, 2012)
"Il primo amore non si scorda mai, anche volendo" (Laterza, 2013)
Per il teatro: "Repertorio dei pazzi della città di Palermo", "Centro divagazioni notturne" e il libretto dell'opera "Ellis Island", per le musiche di Giovanni Sollima.
I suoi libri sono tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, svedese e olandese.
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