Inaugurazione ieri della nuova caserma dei carabinieri di Squinzano, nel Salento: un taglio del nastro significativo perché la struttura che ospita la caserma è un bene confiscato alla criminalità organizzata.
L’edificio è stato confiscato nel settembre 2001 con decisione definitiva nel 2004 dopo le sentenze passate in giudicato nei confronti di esponenti del sodalizio criminale, Gaetano Giangrande e Oronzo Levante, rispettivamente di 52 e 61 anni, del posto.
Lo stabile di circa 800 mq, ampliato rispetto agli originali 650, che ospita uffici, camerate e tre alloggi di servizio, si trova in via Brindisi al civico 142. E stato inaugurato dopo un lungo iter, reso possibile grazie al finanziamento comunitario di 750.000 euro del Pon Sicurezza. Il finanziamento ha permesso la ristrutturazione della struttura e la fornitura di arredi e attrezzature.
A tagliare il nastro nel ruolo di madrina, Federica Giaccari, la vedova di Manuele Bray, l’appuntato dei carabinieri di Galatina (Lecce), morto nel mese di giugno dello scorso anno, a 30 anni, in un attentato in Afghanistan. Presente anche il loro bambino, Emanuele.
“Oggi questo immobile diventa la casa della legalità, la casa dello Stato, quando invece fino a pochi anni fa era il simbolo oscuro del potere criminale e l’ostentazione della sua ricchezza. Spero – ha commentato il comandante provinciale dei Cc Maurizio Ferla – che possa rappresentare un invito tangibile a credere nella legge, a non aver paura, a capire che solo lo Stato può garantire la sicurezza del cittadino, per una società libera che si fondi sui principi della legalità e della giustizia”.
Presente anche il rappresentante della Commissione Europea Raul Prado, direttore del Directorate G-Smart and sustainable growth and southern Europe- Direzione generale Regional and Urban Policy. Ha sottolineato come “l’Europa è vicina ai suoi cittadini e investe concretamente per garantire loro quel diritto a vivere in un luogo di pace e di sicurezza”.
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