Questi anni risentono di una grande mistificazione dovuta anche all’uso distorto della rete.
Si fa credere che esista un fenomeno, una tendenza, quando invece è vero l’esatto contrario.
La tecnica è semplice quanto disonesta. Si prende un caso singolo, lo si pone in evidenza con enfasi e si fa credere che rappresenti la regola.
Nel campo della criminalità ad esempio si postano video, si esaltano notizie per dimostrare che in Italia non si può più vivere.
Invece non è così. Io ricordo anni davvero pericolosi e terribili (anni ’70 e ’80) dove la violenza politica rendeva le strade campo di scontri ed attentati, ma anche la criminalità comune intollerabile, si era oggetto di furti e scippi con grande frequenza.
A dire questo soprattutto sono statistiche facilmente rinvenibili su internet, di istituzioni ufficiali e attendibili e da cui chi vuole può cominciare una personale ricerca e verifica.
Il risultato è una diminuzione generalizzata e diffusa dei reati negli ultimi vent’anni e anche in rapporto agli altri paesi europei (non parliamo degli Usa o del Sudamerica…).
Tutto questo è merito del grande impegno e miglioramento professionale delle Forze dell’Ordine rispetto al passato ed anche della vituperata tecnologia per cui oggi il territorio è più controllato e certi beni (come le automobili) sono meglio protette in sé. Poco merito della politica e non so quanto della magistratura.
La verità è che in Italia sono aumentati solo i delitti in famiglia perché è un luogo ovviamente incontrollabile e basato sempre meno su legami profondi e sempre più su rapporti di forza e violenti.
Dico questo per onorare la verità e i tempi che ho vissuto contro strumentalizzazioni faziose e miopi, altrimenti la storia, e quindi vivere, non servirebbe a niente.