Secondo le statistiche ufficiali in Italia ogni anno ci sono sempre meno omicidi.
Da Wikipedia: “Secondo il Rapporto sulla Criminalità redatto dal Ministero dell’Interno, gli omicidi consumati e tentati presentano un andamento così caratterizzato: picchi negli anni sessanta e all’inizio degli anni novanta del XX secolo.
Nel 1991, punto di massimo, comincia un andamento in decrescita, che sarà particolarmente sensibile nel caso degli omicidi consumati. In quell’anno le statistiche delle Forze dell’ordine attribuivano alla criminalità organizzata oltre 700 dei 1.901 omicidi avvenuti in quell’anno.
Gli omicidi in ambito familiare o per passioni amorose sono aumentati in maniera importante negli ultimi anni, raggiungendo il massimo tra il 2002 e 2003. Con un tasso di 0,97 omicidi per 100.000 persone nel 2009, l’Italia è al 19º posto in Europa (UE27) per omicidi. Questo rende il tasso di omicidi in Italia meno di 1/3 di quello degli Stati Uniti, per fare una comparazione.
L’Italia è anche più sicura di Finlandia, Francia, Islanda, Australia, Canada e Regno Unito e sicura all’incirca quanto Spagna, Germania e Olanda.”
La tendenza degli ultimissimi anni è la stessa e il 2012 e il 2013, gli ultimi rilevati, sono stati gli anni meno sanguinosi in Italia. Basta con il vittimismo e il catastrofismo…
L’unico dato allarmante sono gli omicidi in famiglia e i femminicidi.
Onore al lavoro delle forze dell’ordine e rispetto per le vittime degli omicidi e i loro cari, non facciamone speculazioni di nessun tipo.
La violenza è atavica nelle società umane, per fortuna in percentuali sempre più ridotte.
Quello che aumenta sono le attenzioni mediatiche, a volte morbose per i delitti e i plastici dei salotti tv.