Alla vigilia della Settantesima mostra del Cinema di Venezia quasi tutti gli addetti ai lavori cercano il punto del peggio nel ruolo dei dissuasori di professione. Sembra di stare immobili nella strada metafora dell’Italia che racconterà Emma Dante al Lido.
Eppur qualcosa di muove. Dal basso verso l’alto, dalla periferia al centro. Parliamo del nostro per non essere arditi. La Lucana Film Commission è una fondazione a partecipazione pubblica, ultima arrivata sulla scena, che in sei mesi cooperando con “Sensi contemporanei” ha iniziato un percorso di dialogo con esperti nazionali e creatività locale che ora giunge ad un primo snodo operativo.
In Basilicata in pieno agosto con l’aiuto degli uffici regionali siamo stati in grado di metter a bando finanziamenti per il cinema per due milioni di euro. Una di quelle cifre che tanti predatori hanno rapinato per i loro proventi diventa la prima pietra di un percorso virtuoso e basato sul merito che permetterà di sperimentare cinema della modernità nella terra in cui girarono Pasolini e Zampa.
Antico e futuro che si danno la mano nel presente.
‘Bando alla crisi’ è il titolo del convegno che il prossimo 4 settembre all’Excelsior vedrà noi lucani confrontarci con autorevoli addetti ai lavori nazionali per trovare insieme una strada virtuosa utile ai nuovi orizzonti cinematografici del XXI secolo.
Non scambiateci per un bancomat o per un salvadanaio. Siamo altro. Agenti di coesione culturale che prediligono l’economia virtuosa al red carpet.
Un tocco di glamour (alla Lubitsch verrebbe da scrivere) non guasta. Ma noi abbiamo ambizione di far altro. Aprire nuove sale e digitalizzare quelle della periferia dell’impero come siamo riusciti a fare in Basilicata con un Accordo di programma. Portare il cinema al museo. Sperimentare nuovi linguaggi e mescolare (non agitare) cineasti e cineamatori globali nei calanchi e nei monti lucani. Segui la Basilicata a Venezia dal due al cinque settembre. Scoprirai il Cinema nuovo tra Metaponto e Maratea. Non sarà perduto il cinema tra Melfi e Matera.
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