Quinta Avenida ha pubblicato la mia risposta a un ragazzo africano che faceva delle giuste considerazioni sulla cooperazione dopo aver visto questa foto con i bambini.
Nelle foto che vedete sotto, nell’articolo, c’è la ragazza di cui parlo nella mia risposta. Si chiama Nice, di etnia fuggita per non volersi sottoporre a questa pratica barbara e antica che è l’infibulazione, scappava da suo nonno e lo ha convinto a non permettere che le venisse imposta l’iniziazione e a mandarla a scuola, ora ha 24 anni e con coraggio, da sola, (appoggiata e sostenuta da Amref) incontra i capi villaggio (naturalmente uomini) per convincerli a convertire la “festa” dell’infibulazione in un’altra cosa e a mandare le ragazze a scuola.
Non è facile ma Nice è coraggiosa e ne ha salvate circa duemila. La strada è lunga, ma l’Africa ce la può fare.
Amref non ha volontari, cerca fondi per fare formazione e lavora quasi esclusivamente sulla sanità, avvia presidi medici che poi sono gestiti da africani. È un aiuto all’Africa (come diceva Sankara) a non aver bisogno di noi.
Per questo la sostengo.
L’Africa agli africani.
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