Anche un Comune può fare la sua parte nel promuovere la creazione di nuovo lavoro. Nel corso della crisi, i nuovi posti di lavoro e la nuova ricchezza sono stati creati prevalentemente da start-up. Queste imprese di nuova costituzione, operanti in settori innovativi o capaci di reinventare lavori tradizionali, sono oggi la leva dello sviluppo. Questo è stato recepito dal Decreto Lavoro approvato due mesi fa che ha introdotto diverse agevolazioni (fiscali e non solo) per sostenere la nascita e la crescita delle start-up e Pescara non può perdere questa importante opportunità occupazionale.
Il Comune non ha i mezzi per risolvere la crisi, ma li ha per agevolare lo sviluppo dell’ imprenditoria innovativa e per creare le condizioni concrete per nuovi posti di lavoro. Pescara ha un vero tesoro sommerso che sono i tantissimi spazi sfitti, disseminati per la città, i mille edifici ex-qualcosa che aspettano solo di essere restituiti a nuova vita.
Pescara potrebbe destinare al lancio delle start-up locali uno spazio come ad esempio la parte libera dell’ex sede circoscrizionale di Villa del Fuoco, ed attrezzarla come “factory” per gli incubatori d’impresa, dotandola di postazioni per start-up, sala riunioni, fotocopiatrici eccetera. Parte dello spazio sarà utilizzabile anche per il coworking, ossia la pratica attualmente diffusa ed efficace dove uno stesso ambiente di lavoro è utilizzato da più individui, anche operanti in settori diversi e free-lance, non solo per ottimizzare i costi ma soprattutto per mettere a sistema le energie, le risorse e le idee, creando quelle sinergie che rappresentano una delle poche attuali risposte alla crisi del lavoro.