Posso dire che Stefano Benni che rifiuta il premio De Sica perché viene consegnato da Franceschini, “ministro di un governo che taglia i fondi alla cultura”, mi fa una tristezza da fine secolo?
Ma chi sei, Jean Paul Sartre?
Intanto, i premi si accettano. Per educazione. Qualcuno riconosce in te un valore, tu vai lì e dici grazie, sono commosso per il solo fatto che mi abbiate letto.
Poi esprimi la tua opinione, se credi, fino in fondo e con franchezza.
Glielo dici in faccia al Ministro, se sei capace di andare oltre gli slogan tardo sessantottini (ma chi sei, Gian Maria Volontè?).
Poi, se vogliamo essere precisi, diciamo due paroline anche sull’editoria in Italia, sulle classifiche pezzottate di libri più venduti (diciamo), sulla distribuzione libraria, sul parassitismo culturale, sulle rendite di posizione, sui libri scadenti imposti al libraio dal grande editore, sui megastore che ammazzano le librerie indipendenti, sulle piccole mafie quotidiane, contro le quali ci vuole molto più coraggio che dare due schiaffetti a Franceschini e guadagnarsi un po’ di titoli di giornale che, come consiglia il marketing, quando le copie languono, aiutano, aiutano, perchè mica siamo tutti Boris Pasternak.
Lascia un commento