Da italiani, non è possibile rimanere indifferenti davanti ai dati pubblicati nelle anticipazioni dell’ultimo Rapporto SVIMEZ sull’andamento dell’economia nel Mezzogiorno. La crescente disoccupazione, effetto dell’impoverimento del tessuto industriale, rischia di essere, a sua volta, la causa di un impoverimento del tessuto sociale, segnato dall’emigrazione delle nuove generazioni in cerca di un lavoro.
Aspettando la tanto attesa ripresa economica, la speranza è riposta in un più efficace utilizzo dei fondi europei ancora disponibili per gli anni 2007-2013 e in una migliore gestione di quelli programmati per gli anni 2014-2020, grazie anche al coordinamento dell’Agenzia per la Coesione territoriale, recentemente costituita.
Tuttavia, un pieno sviluppo economico non sarà possibile finché nel Mezzogiorno non saranno realizzate quelle infrastrutture strategiche funzionali all’attrazione di investimenti italiani e stranieri.
In questo senso, la recente decisione del Governo azero di optare per il gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline) per il trasporto di gas dal giacimento di Shah Deniz, situato nell’area del Caspio, verso l’Europa, rappresenta un’occasione da non perdere.
Il progetto, preferito al concorrente “Nabucco Ovest”, prevede la costruzione di un gasdotto di 870 chilometri che, dopo aver attraversato la Turchia, la Grecia e l’Albania, terminerà il suo percorso in Italia, precisamente a San Foca, in Puglia.
Il TAP rappresenta un importante tassello della Strategia Energetica Nazionale, poiché consentirà, come affermato dal Presidente del Consiglio Letta, di diversificare le fonti permettendo, da un lato, di migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti, dall’altro, di ridurre i prezzi dell’energia per i consumatori.
All’interno di un generalizzato beneficio per l’intera economia italiana, è da sottolineare come il TAP sia anche, e soprattutto, un’occasione da non perdere per l’economia pugliese in termini di creazione di nuovi posti di lavoro, di attrazione di investimenti esteri e di nuove commesse per le imprese locali, oltre alle misure di compensazione economica previste per legge.
Il progetto sarà anche il primo banco di prova per le nuove procedure sul dibattito pubblico previste dal disegno di legge di ratifica dell’accordo tra i Governi Italiano, Greco e Albanese, con la speranza che possano facilitare il dialogo con le popolazioni locali nell’ottica di un confronto che sia, finalmente, costruttivo.
La dimostrazione della volontà e dell’impegno ad uscire da questa crisi economica passa anche dal supporto che l’Italia, e la Puglia, sapranno manifestare per questo progetto.
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