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Campaniacom e le nuove sfide del digitale: “Possedere una connessione a banda larga deve essere la normalità”
29 Ott 2021 16:31

Se il 2020 sarà ricordato per la pandemia da coronavirus, il 2021 tornerà alla memoria come l’anno dell’inizio della ripresa. Il periodo, in cui, far fruttare anche l’esperienza sul digitale maturata durante il lockdown in termini di didattica a distanza, formazione online e smartworking. Perché, è vero che si è tornati a scuola e in ufficio quasi tutti in presenza, ma è anche vero che, ormai, la formazione online è sempre più disponibile e strutturata (nelle scuole, nelle università e per l’aggiornamento di lavoratori e professionisti) e lo smartworking sta per essere disciplinato con una specifica procedura contrattuale. La pandemia, insomma, ha spinto la rivoluzione digitale. E lo ha fatto anche in termini di potenziamento della capacità di connessione sul territorio nazionale perché famiglie e aziende hanno avuto la necessità di adeguarsi ai nuovi cambiamenti. Resta, comunque, il problema del digital divide che colpisce soprattutto le aree interne del nostro paese. Una sfida che è stata raccolta da tante piccole e medie società di telecomunicazioni nate con l’obiettivo di garantire a tutti servizi tecnologici e, in particolare, l’accesso a internet veloce.
“Il nostro lavoro ha un importante ruolo sociale – ha dichiarato, infatti, Paolo Basiaco, presidente del CdA di Campaniacom – perché abbiamo offerto a migliaia di persone la possibilità di collegarsi alla rete, in particolare a quella popolazione delle aree interne da sempre esclusa da investimenti in infrastrutture e tecnologia. Il Covid-19 ha accelerato l’esigenza di poter usufruire di servizi di accesso ad internet con banda larga, sia per l’aumento dello smartworking che per lo sviluppo della didattica e formazione a distanza. Secondo noi queste nuove modalità di approccio al lavoro, allo studio (anche universitario) e alla formazione continueranno a svilupparsi anche dopo la pandemia. Possedere una connessione a banda larga deve essere la normalità. Oggi tutto questo è possibile per migliaia di cittadini anche grazie al lavoro portato avanti dagli operatori locali di telecomunicazione”.
E poi c’è il 5G, la quinta generazione del mobile che ci permetterà di essere ‘always on’, sempre connessi. “Il 5G – spiega Basiaco – è una tecnologia che si affiancherà al collegamento internet da casa, aiutandoci ad essere sempre più connessi in maniera veloce ed efficace per il lavoro, lo studio e lo svago”.

La storia di Campaniacom nasce con la passione dei sui fondatori, Paolo Basiaco, Luigi Mauta, attuale Amministratore Delegato, e Guido Basiaco e del loro Staff, per internet e le tecnologie delle comunicazioni.
“La prima sede aziendale era in un piccolo appartamento nel centro storico di Benevento – confessa – siamo alla fine degli anni novanta. Iniziammo con le prime adsl. Poi, nel 2003-2004 si cominciò a parlare delle prime connessioni ‘radio’. Era il periodo della nascita di Facebook. Iniziammo a diffondere le prime connessioni wifi con frequenza 2.4 Ghz. Il primo comune ad essere coperto da questa frequenza fu Sant’Angelo a Cupolo, in provincia di Benevento. Da lì cominciò la nostra avventura. Capimmo che il wireless, la trasmissione radio, poteva funzionare. Dal 2005 in poi, la tecnologia ha fatto passi da gigante, fino ad arrivare oggi a collegamenti via radio da casa fino a 100 megabit”.
La rete di Campaniacom è in costante espansione e conta oltre 3500 utenze registrate mentre i servizi di comunicazione offerti spaziano dalla WADSL, al Voip, al Traffico dati in mobilità.
Campaniacom ha all’attivo anche una partnership con OpenFiber.
“L’abbiamo voluta con l’obiettivo di integrare i nostri servizi con la fibra FTTH laddove i territori fossero coperti – ha concluso Paolo Basiaco – avere anche questa possibilità, vuol dire offrire un servizio in più per i nostri clienti. In futuro diventeremo anche operatori mobili virtuali. L’obiettivo è uno solo: connettere le persone”.


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