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Attacco al Sud, così cercano di cambiare la storia
21 Gen 2014 07:03

Proprio non ci vogliono stare, questi storici a senso unico sul Sud: si vedono sfilare la poltrona del lungo potere menzognero e sparano all’impazzata.

Ultimo, tal Emanuele Felice, che insegna (ma figuratevi) all’università autonoma di Barcellona e che scrive un libro dal titolo <Perché il Sud è rimasto indietro>.

Tesi: colpa delle classi dirigenti del Sud. Ignorando una politica squilibrata e colpevole dello Stato a danni del Sud che precede e ha sempre preceduto le eventuali classi dirigenti meridionali.

Ovvia una pagina di recensione sul <Giornale> di Milano, organo di un partito che prende la metà dei suoi voti al Sud. Poi ci si mette (sulla <Stampa>) anche Mimmo Gangemi a dire che il porto di Gioia Tauro lo ha voluto la ‘ndrangheta: per la verità lo dice più il titolo che Gangemi, ma tant’è, una bottarella al Sud va sempre bene.

Rilevando, Gangemi, che il porto non si sviluppa perché lo Stato non lo collega al resto d’Italia con i treni, ma questo non è da titolo, non sia mai.


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