Continuano le visite organizzate da Restart, il festival che apre in notturna alcuni tra i siti più suggestivi della città. Tutto esaurito per le visite organizzate a palazzo Gangi così come quelle per “Le notti delle Streghe” alle Carceri dei Penitenziati nel complesso monumentale dello Steri e per il percorso speciale guidato dagli storici dell’arte a Palazzo Butera; sono state quindi aggiunte nuove date il 30 ed il 31 luglio per il Teatro Massimo, il 17 agosto per “Le notti delle Streghe” ed il 28 agosto per Palazzo Gangi.
Il Museo della Specola comprende una ricca collezione di strumenti astronomici, cui si affiancano orologi, strumenti meteorologici e topografici, apparati di fisica e di geomagnetismo.La collezione è ospitata nei locali dell’antica Specola palermitana, fondata nel 1790, e raccoglie il patrimonio strumentale accumulatosi nel corso degli oltre duecento anni di attività dell’Osservatorio. Gioiello della collezione è il celebre Cerchio di Ramsden, strumento unico per tipologia e qualità, col quale Giuseppe Piazzi scoprì il primo asteroide, Cerere, nel 1801. Lo strumento è stato restaurato e ricollocato nella sua posizione originaria, nella stanza circolare. La galleria degli strumenti mobili ospita invece le vetrine originali, disegnate da Leon Dufourny, che contengono gli strumenti portatili, insieme a vetrine moderne con strumenti di datazione più tarda.Tra questi, di particolare interesse sono gli strumenti appartenuti al Principe Giulio Tomasi di Lampedusa, che corredavano il suo osservatorio privato nella villa ai Colli, appena fuori Palermo.La sala meridiana, in stile neogotico, dalle ‘boiseries’ disegnate da Giovambattista Filippo Basile, ospita invece un Cerchio meridiano di fabbricazione tedesca risalente alla prima metà dell’Ottocento.Infine, nella sala del rifrattore è collocato il grande telescopio equatoriale Merz, anch’esso risalente alla metà dell’Ottocento, di recente restaurato, con il quale Pietro Tacchini, tra i primi in Italia, eseguì importanti studi spettroscopici sul sole a partire dal 1871 (da: https://www.beniculturali.inaf.it/musei/palermo/).
La musica liturgica ortodossa è una tradizione strettamente legata alla preghiera, è un canto profondo di sentimenti rivolto al Dio creatore. Sul piano simbolico e religioso, questa pratica del cantare si pone tre obiettivi: ascetismo, santità e impassibilità (foto in allegato)
Venerdi 30 e Sabato 31 luglio
Mostra: FRANCA FLORIO, IL BOUDOIR RITROVATO – ORARI: 18 – 23
(COSTO DEL BIGLIETTO 7 EURO ONLINE – 8 EURO IN LOCO)
Fino al 14 agosto ( ogni venerdì e sabato dalle 18 alle 23 ) potrà essere visitata la mostra dedicata al mondo della navigazione dei Florio. Verranno esposti nel salone della Palazzina dei Quattro Pizzi la chiffonnier e lo specchio con il set da toletta che costituivano originariamente parte degli arredi all’interno della camera da letto personale di Donna Franca Florio sul meraviglioso Yacht Aegusa, di proprietà dei coniugi Florio negli ultimi anni dell’Ottocento. Vere e proprie regge galleggianti dotate di ogni comfort, gli yacth dei Florio rappresentavano uno degli status symbol della famiglia. L’Aegusa, trasposizione dal greco di Favignana, misurava 85 m e non aveva eguali in Italia, in quanto era il più grande dei venti yacht a vapore registrati nel Regno. Celebrato per la sua sontuosità, i suoi interni disponevano di un grande salone, una sala da pranzo, un fumoir, cabine per gli ospiti e “gabinetti di toeletta”.
Il Sultana era l’Ammiraglia della flotta da diporto di Ignazio Florio Jr, misurava 56 m ed era dotata di tre alberi con velatura a goletta. La sua prima tratta fu Palermo-Livorno nel Febbraio del 1893, in occasione del matrimonio tra Ignazio e Franca.
In mostra anche i barometri a bordo dell’Aegusa e del Sultana: si trattava di strumenti di misura della pressione atmosferica usati nell’ambito della meteorologia per rilevare dati utili per le previsioni del tempo. Quello appartenente all’Aegusa è realizzato in legno di mogano ed è intagliato con elementi in avorio e ottone.
Oltre a questi cimeli legati ai navigli privati della famiglia, sarà possibile ammirare il ritratto dell’unico figlio maschio di Ignazio junior, detto Baby boy.
Il ritratto, per la prima volta esposto al pubblico e di cui non si hanno notizie circa la data di realizzazione, è un pastello su cartoncino realizzato dal pittore Michele Cortegiani.
Venerdi 30 e Sabato 31 luglio:
Dalle 19.30 alle 24, sarà possibile visitare all’oratorio dei Bianchi (piazzetta dei Bianchi) “La Statua del Re” realizzata da Procopio Serpotta nel 1727, per 20 anni lasciata nei depositi del polo di palazzo Abatellis, oggi restaurata grazie all’iniziativa dell’associazione Amici dei Musei siciliani con il sostegno della Fondazione Sicilia e il Consorzio Pragma che ha curato il restauro.
La video Installazione “Reluceo” dell’artista Dario Denso Andriolo veste il magnifico Oratorio di San Mercurio di luci e proiezioni. Uno spettacolo multimediale che unisce la storia alla modernità per una fruizione innovativa del bene storico-culturale.Una video installazione che, come una scultura di luce, avvolge lo spazio facendo scivolare il fruitore in una dimensione sensoriale pervasiva, ipnotica ed emozionante. L’opera di Andriolo trae ispirazione, con il suo impatto emozionale, dalle torture e dalle miracolose guarigioni di San Mercurio, coniugando le leggende del passato con le tematiche della contemporaneità in un’esperienza percettiva fortemente magnetica. L’audio prodotto da Gianni Gebbia e Vito Gaiezza, che suona l’organo dell’oratorio recentemente restaurato dagli Amici dei Musei Siciliani, contribuisce a generare nell’ambiente un effetto di sospensione temporale catalizzando l’attenzione sulla nostra presenza fisica all’interno dello spazio. Il sensibile e l’intellegibile si mescolano all’interno di uno spazio decorato della bottega Serpotta instaurando un’intesa tra spazio e luce. Luce e suono, infatti, rappresentano da sempre gli stimoli sensoriali più adatti a tradurre la suggestione della presenza in terra di una dimensione divina.
Venerdi 30 e Sabato 31 luglio:Palazzo Mirto – L’incanto di Orlando
tra Pupi, attori, e canti
A cura della famiglia Argento, storica famiglia di pupari, inizia con la narrazione dell’intro dell’Orlando Furioso e un monologo di un’attrice sino alla battaglia tra Orlando e Rinaldo impersonati da i pupari Nicolò e Dario Argento, che vestono le armature fuori scena. Durante la battaglia il narratore racconta le gesta dei due cavalieri che tra i tanti battibecchi si viene a creare una vera e propria lotta, sempre per contendersi la bella Angelica. Con il canto de “I pirati a Palermo” una seconda narrazione introduce la battaglia in scena dei pupi. Al termine con un monologo si tolgono i pupi morti dal campo, ma nel frattempo Angelica fugge dal campo e si ritrova in un bosco dove Medoro, un cavaliere pagano, è riverso ferito per terra, lei lo cura, trovano rifugio in una grotta dove un pastore gli da ospitalità, così i due si innamorano, ma nel frattempo Orlando cerca disperatamente Angelica e quando si accorge che lei si è innamorata di un altro uomo impazzisce. Così entra in scena Astolfo che guidato da un ippogrifo alato va fin sulla luna a riprendere il senno dell’amico Orlando, li tra tante peripezie riesce a trovarlo e lo porta sulla terra e quando Orlando lo respira torna in se e così sono pronti per ripartire per altre avventurose battaglie in difesa della corona di Carlo Magno. Termina con un monologo dell’attrice Falbo e un canto del maestro Cusumano
Venerdi 30 e Sabato 31 luglio
Al Loggiato dell’Incoronazione di Palermo (via dell’Incoronazione, 11) alle 19.30, è possibile visitare nella Cappella dell’Incoronazione, la personale “Morte – Death” dell’artista Reinhard Zich, a cura di Günther Oberhollenzer, curatore della Galleria della Bassa Austria, Museo d´arte di Krems. La mostra presenta al pubblico le grandi tele che l’artista austriaco ha realizzato nel corso della sua residenza a Palermo, dipingendo negli spazi adiacenti di Palazzetto Agnello. Questi lavori dialogano e trovano ulteriore forza e suggestione nello spazio fortemente evocativo della storica Cappella di età ruggeriana.
Di seguito, gli altri siti visitabili :
(Biglietto: 3 euro per ciascuna visita. Ingressi e prenotazioni su www.restartpalermo.it, scegliendo precisi slot orari, secondo le indicazioni di ciascun sito).
Chiesa di Santa Caterina
Cupola di Santa Caterina
Cappella del Raffaello allo Spasimo
Archivio comunale
Palazzo Abatellis
Palazzo Mirto
Cuba
Necropoli punica
Loggia dell’Incoronazione
Palazzo Branciforte
Villa Zito
Teatro Massimo
Oratorio dei Bianchi
Chiesa della Catena
Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti
Palazzina Cinese
Oratorio di S.Lorenzo
Oratorio di S.Mercurio
Oratorio di S.Cita
Oratorio del SS.Rosario in S.Domenico