- Inaugurato il Museo dedicato al Vesuvio promosso dalla Regione Campania
- Composto da un Polo Espositivo, un Auditorium e un’Arena all’aperto
- De Luca: “La concentrazione più alta al mondo di beni archeologici”
Promosso dalla Regione Campania, nasce il Museo del Parco Nazionale del Vesuvio, inaugurato alla presenza del Presidente Vincenzo De Luca, del Presidente dell’ Ente Parco Nazionale del Vesuvio Agostino Casillo, del Presidente della Fondazione Cives/MAV Luigi Vicinanza, del Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV Francesca Bianco e del Sindaco del Comune di Boscoreale Antonio Diplomatico.
La struttura del Museo
Il Centro Culturale – Museo del Parco Nazionale del Vesuvio, è composto da un complesso di edifici: un Polo Espositivo, un Auditorium e un’Arena all’aperto. Il Polo Espositivo ospita il Museo del Parco Nazionale del Vesuvio e un Centro Multimediale, oltre ad un bookshop e alla sede operativa del Reparto Carabinieri Parco di Boscoreale. Il Museo del Parco, composto da tre grandi sale collegate da due brevi corridoi, è allestito con pannelli illustrativi, apparecchiature multimediali, teche espositive, diorami, video e giochi interattivi, secondo un filo conduttore che è la descrizione del suolo vesuviano a partire dalla roccia madre, generata dagli eventi vulcanici; degli eventi che ne generano la trasformazione in humus, del suo legame con l’ambiente vegetale, animale, e con l’uomo. Fanno parte di questo allestimento anche quattro aiuole, che rappresentano alcuni tra i principali sistemi ambientali vesuviani. Il Centro Multimediale comprende quattro ambienti, entro i quali si snoda un percorso fatto di pannelli ed installazioni multimediali, in parte interattive, che descrivono alcuni aspetti della vita ed dell’alimentazione nell’area vesuviana prima del 79 d.C. L’Auditorium ha una superficie complessiva di circa 1.300 mq, con una platea capace di ospitare 324 spettatori. Il Comune, nell’ambito dell’allestimento del Centro Multimediale, ha previsto nell’Auditorium la proiezione di un filmato della durata di circa 25 minuti, dal titolo “Pompei Storie nella Storia” in cui, sullo sfondo di una ricostruzione virtuale della Pompei antica, alcuni personaggi raccontano gli ultimi attimi di vita prima dell’eruzione del 79 d.C. L’Arena Scoperta, posta tra l’Auditorium e il Polo Espositivo, può ospitare fino a 350 spettatori, ed è anche attrezzata con un proiettore e uno schermo motorizzato per proiezioni serali.
De Luca: “La concentrazione più alta al mondo di beni archeologici”
«Il Museo del Parco Nazionale del Vesuvio, insieme al MAV, altro gioiello del territorio, deve essere uno dei punti di forza del rilancio turistico e culturale della nostra regione – dichiara il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca –. Nell’arco di 10 km abbiamo la concentrazione più alta al mondo di beni archeologici. Se tutto quello che abbiamo qui fosse stato in Francia o in Germania avrebbero costruito qualcosa di inimmaginabile tra Pompei, Ercolano, Boscoreale, Torre del Greco, Portici. Un po’ più su, Campi Flegrei, Baia, la città sommersa. Abbiamo cose uniche al mondo che non siamo stati capaci di valorizzare fino in fondo. Lo sviluppo del settore “turismo” non è né semplice, né veloce e prevede che tanti fattori confluiscano sull’ottima riuscita dell’impresa. Con il presidente dell’EAV Umberto De Gregorio stiamo lavorando alla realizzazione di una funivia sul Vesuvio. Altra idea alla quale pensiamo di lavorare è la realizzazione di un parco floreale, altro elemento di attrazione turistica nell’area vesuviana. Stiamo cercando di utilizzare la vecchia rete ferroviaria dismessa per realizzare un grande parco urbano che arriva da Pompei al mare, può essere una grande pista ciclabile, che può diventare un luogo per eventi sportivi internazionali. Stiamo lavorando per la messa a punto di un piano di sicurezza: tra Campi Flegrei e area vesuviana abbiamo un territorio estremamente delicato sotto l’aspetto sismico. Altro obiettivo: la depurazione del mare del Golfo di Napoli. Il museo che inauguriamo questa mattina non è un intervento isolato; è un pezzo di un grande piano di rilancio culturale, turistico, ambientale, economico di tutta l’area vesuviana».
Casillo: “Strategia di rilancio dell’area protetta”
«Sono felicissimo di questo storico risultato – dichiara Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio Agostino Casillo –. La nascita del Museo del Parco Nazionale del Vesuvio si inserisce nella strategia complessiva di rilancio della nostra area protetta, avviata già da alcuni anni dall’Ente Parco con il Grande Progetto Vesuvio. Sono sicuro che con il giusto impegno e la necessaria determinazione faremo decollare questo importante sito turistico rendendolo, inoltre, un laboratorio di sostenibilità e di cultura ambientale, di cui il nostro territorio ha estremamente bisogno».
La struttura, anche se non direttamente, è connessa alla rete dei principali attrattori vesuviani: Antiquarium di Boscoreale, cratere del Vesuvio, scavi di Pompei ed Ercolano e sede museale dell’Osservatorio Vesuviano, perché accoglie in sintesi i principali aspetti di ognuno di questi siti.
Bianco: “Raccontato le caratteristiche di questo vulcano”
«L’Osservatorio Vesuviano è da sempre impegnato nella diffusione delle conoscenze sui vulcani campani e crediamo fermamente che questa condivisione sia una delle azioni più importanti tra quelle di mitigazione del rischio che competono alla comunità scientifica – dichiara il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV Francesca Bianco –. Abbiamo collaborato con entusiasmo agli allestimenti presenti nel Museo del Parco, di cui il Vesuvio, tra i più iconici vulcani al mondo, è il protagonista indiscusso. Attraverso tali allestimenti abbiamo raccontato le caratteristiche di questo vulcano, l’influenza delle sue attività sulle proprietà del suolo e sullo sviluppo dei manufatti. E questa condivisione di saperi rende il Museo anche un presidio permanente di riduzione del rischio vulcanico». La Gestione è stata affidata alla Fondazione Cives/MAV di Ercolano.
Vicinanza: “Un atto di coraggio”
«Ecco il museo che mancava, dedicato al Vesuvio. La causa di quella “incantevole sventura” (per citare Plinio il Giovane), che hanno reso nei secoli Napoli e la sua area metropolitana un luogo di affascinante attrazione – dichiara il Presidente della Fondazione Cives/MAV Luigi Vicinanza –. L’apertura al pubblico del museo ha il significato di un atto di coraggio e di una testimonianza di speranza, ancor più evidenti dopo la lunga paralisi provocata dalla pandemia. Un contributo importante alla ripresa delle attività culturali e alla ripartenza del turismo. La sinergia avviata con il Parco Nazionale del Vesuvio per la gestione del museo di Boscoreale è la manifestazione concreta del valore della collaborazione tra le istituzioni del territorio, insieme all’Osservatorio Vesuviano dell’INGV e al Comune di Boscoreale. La Fondazione CIVES, con la ultradecennale esperienza di successo del MAV (museo archeologico virtuale) di Ercolano, si caratterizza ancora più come struttura al servizio dell’area vesuviana e dell’intera Regione Campania per crescita della cultura digitale».
Il ruolo del Comune di Boscoreale
Il Comune di Boscoreale è stato l’Ente Capofila per la realizzazione dei lavori di allestimento del Museo del Parco Nazionale del Vesuvio (finanziato con i fondi del Ministero dell’Ambiente), affiancato da un Comitato d’Indirizzo composto dal Presidente del Parco e dal Direttore dell’INGV-OV di Napoli e da un Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico composto da personale dei tre Enti.
«Sono veramente felice che, grazie all’intesa raggiunta con l’Ente Parco Vesuvio, l’INGV e la Fondazione Cives, siamo riusciti a portare a conclusione questa opera, progettata da oltre vent’anni quando sedevo tra i banchi dei consiglieri comunali – dichiara il Sindaco del Comune di Boscoreale Antonio Diplomatico –. Il Museo arricchisce l’offerta per un turismo culturale e naturalistico, e contribuirà a far sì che Boscoreale diventi una vera e propria porta d’ingresso al Parco Nazionale del Vesuvio. È indispensabile anche la sinergia con il Parco Archeologico di Pompei per garantire ai visitatori un ventaglio completo di proposte per condurli nella millenaria storia di questi territori».
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