Domenica 26 settembre, a Sciacca, nell’Agrigentino, in Sicilia, alle 18.30, presso il Circolo di cultura, di fronte piazza Angelo Scandaliato, ci sarà l’inaugurazione di Forme dell’identità, art show di Diana Toto.
La mostra si potrà visionare fino al 10 ottobre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
LA MOSTRA
L’identità è l’insieme delle caratteristiche che rendono l’individuo unico e inconfondibile. Questo è il concetto che Diana vuole sottolineare in questa mostra con i suoi lavori artistici. In una società che ci manipola costantemente assistiamo ad una massificazione delle identità. Il concetto di unicità viene meno nel momento in cui ci omologhiamo.
Cartesio nella sua locuzione “Cogito ergo sum” esprime la certezza e l’evidenza immediata, intuitiva, con cui il soggetto pensante coglie la propria esistenza. Nel pensiero unico individuale risiede la nostra essenza,la nostra unicità.
I volti stilizzati rappresentano un idea di identità, l’illusione della conoscenza. Pensiamo di conoscere una persona, ci fidiamo delle apparenze anche se non la conosciamo bene la giudichiamo in base ai nostri pregiudizi. Perché non si vogliono conoscere più a fondo le persone? Vediamo solo delle foto nei profili social, aggiungiamo amici che poi amici non sono.
Viviamo nella superficialità, nell’apparenza. Visi con filtri, corpi in posa, chattiamo con persone che non abbiamo mai visto ma che comunque sono delle identità che forse non conosceremo mai.
L’invito di Diana è quello di andare oltre le apparenze, sviluppare l’empatia, abbandonare il giudizio. L’arte è un viaggio introspettivo dell’uomo. Bastano poche linee per riconoscere un volto, basta qualche linea curva per individuare un corpo, basta poco e noi ci accontentiamo di quel poco.
I colori dei quadri sanno di energia vitale la stessa energia con cui Diana dipinge, la sua è una tecnica istintiva dettata dalle emozioni. Qui emerge la passione che ha per la psicologia, lei ama studiare i comportamenti individuali e li raffigura nei dipinti.
L’ARTISTA
Diana Toto è un’artista saccense, dopo il liceo scientifico si trasferisce a Milano dove studia moda presso l’istituto europeo di design. Lì inizia a creare i primi abiti che saranno indossati da alcune presentatrici televisive. Lavora come stilista per alcune aziende e dopo alcuni anni decide di ritornare al sud. Qui inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti e si specializza in pittura.
Continua a lavorare con la moda come blogger di cucito per un azienda di cartamodelli e realizza dei tutorial di cucito creativo nel suo canale youtube con migliaia di iscritti, dando tanti spunti per migliorare il proprio approccio con l’abbigliamento e ispirare idee per riciclare abiti.
Durante il periodo del lockdown trascorre il tempo a dipingere, il suo stile si perfeziona sempre di più. I suoi artisti preferiti sono: Andy Warhol, Keith Haring, Jackson Pollock, Pablo Picasso, tutti artisti rivoluzionari che hanno cambiato la concezione dell’Arte.
La vena artistica l’ha ereditata dal nonno Angelo Calabria, uno dei primi fotografi saccensi, molto conosciuto a Sciacca, le sue tecniche fotografiche fecero scuola. Calabria fu anche un pittore decoratore. Nella mostra sarà presente anche un suo ritratto dipinto da Diana.
In alcuni suoi dipinti vediamo l’ombra stilizzata di un viso, che è diventata il suo simbolo, ogni quadro lo ritrae in modi differenti per rappresentare la diversità individuale. Abiti e quadri assumono lo stesso significato, si plasmano diventando una cosa sola. Abiti come opera d’arte da indossare, ma anche da appendere in casa come un quadro.
Diana ha sempre visto la moda come unìespressione artistica, ha sempre sperimentato sul tessuto nella spasmodica ricerca del nuovo. Con una personalità così creativa e visionaria, l’originalità è il suo punto di forza.
Gli abiti in mostra sono realizzati con la tecnica dei nodi, dei cordini di tessuto riciclato vengono annodati sulla base del tessuto rete creando dei disegni.
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