Il binomio Architettura – Paesaggio è il concept della prima edizione della rassegna “Il buon abitare”, organizzata dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Trapani e dalla Fondazione di Architetti nel Mediterraneo “Francesco La Grassa”. L’evento, patrocinato dal Comune di Gibellina, dalla Fondazione Orestiadi e dalla Federazione Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Sicilia, ha preso il via ieri al Museo del Grande Cretto di Gibellina, con la partecipazione nuomersa di architetti e non addetti ai lavori.
“Si tratta – ha spiegato il presidente dell’Oappc Trapani, Giuseppina Pizzo, aprendo i lavori – della prima tappa di un ciclo di quattro lectures sul progetto contemporaneo in cui parleremo di architettura e del rapporto che questa è chiamata a instaurare con il paesaggio. A un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio, abbiamo deciso di intraprendere questo percorso di dialogo con il terrritorio”.
Il pomeriggio è stato aperto da una visita guidata al Cretto di Burri, “un sudario sulle rovine della città” lo ha definito l’architetto Pietro Maltese che ha illustrato l’opera di Land Art dell’artista umbro realizzata a seguito del sisma del 1968.
Protagonista del primo incontro è stato lo studio Geza Gri e Zucchi Architettura di Udine che ha esposto i propri progetti di architettura industriale mostrando come sia possibile instaurare un dialogo con il paesaggio. “La Land Art – hanno affermato gli architetti Stefano Gri e Piero Zucchi – è il modo in cui l’uomo ha cercato di radicarsi maggiormente nel territorio. C’è un’aderenza territoriale tra Udine e Gibellina, entrambe devastate da un terremoto a distanza di qualche anno l’una dall’altra. Il nostro lavoro mira a ‘mescolare’ l’azienda alla città, senza relegarla in un’area separata ma innestandola nel paesaggio”.
A fare gli onori di casa il sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera, che ha auspicato “di proseguire la proficua collaborazione con l’Oappc”.
La full immersion nella Valle del Belice è terminata con una degustazione di prodotti tipici locali organizzata dalla Comunità Slow Food per la valorizzazione dell’Alto Belice con cui l’Ordine degli Architetti ha avviato una partnership.
I prossimi incontri, aperti al pubblico, vedranno la presenza di tre prestigiosi studi di architettura italiani che si sono distinti per la loro attenzione al contesto paesaggistico: AM3 di Palermo, Iotti + Pavarani Architetti di Reggio Emilia e Bricolo + Falsarella Architetti di Verona.