End of waste, Basilicata in prima fila per la fine dei rifiuti

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La Basilicata dice no ai rifiuti e aderisce alla politica “end of waste”. L’assessore all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico ha partecipato oggi a presso la fiera di Rimini a un convegno sull’ “end of waste” organizzato nell’ambito di Ecomondo, l’evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa.

Cosa significa End of waste

Con il termine “end of waste” si indica la cessazione della qualifica di rifiuto e il procedimento per il quale lo stesso, sottoposto ad un processo di recupero, acquisisce la qualifica di prodotto. “Per incrementare questo processo – ha spiegato Latronico – la Regione Basilicata sta autorizzando quanto più possibile la nascita di nuovi impianti o il ricondizionamento di vecchi. Attualmente le istanze relative al trattamento dei rifiuti speciali riguardano soprattutto inerti ma anche apparecchiature elettriche ed elettroniche, carta e plastica. La Regione – ha aggiunto – sta candidando progetti attraverso risorse nazionali come il PNRR ma anche con risorse proprie. Nell’ultimo anno sono stati autorizzati impianti che sono in grado di trattare il rifiuto organico e trasformarlo in un sottoprodotto EoW digestato. Con questo processo il rifiuto organico cessa di essere rifiuto e viene trasformato in un prodotto che viene impiegato negli impianti di digestione anaerobica per la produzione di biogas e biometano. Sono stati anche autorizzati molteplici impianti che trattano i rifiuti inerti trasformandoli, (con trattamenti al fine di attestarne la conformità con la normativa end of waste), in sottoprodotti di materiale edile che viene impiegato in rilevati e sottofondi stradali e ferroviari e aeroportuali, e comunque per recuperi ambientali. Anche i per i rifiuti sanitari derivanti dall’ultimo periodo di pandemia Covid -19 (mascherina, flebo, drenaggi, cannule) sono stati autorizzati impianti che li trattano (prevalentemente vengono sottoposti a sanificazione) realizzando materiale riciclato come vetro, plastica, e polpe dalle quali si ricava carta e cotone”.

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Published by
Piero Messina