Oggi, 4 settembre, è Santa Rosalia, la patrona di Palermo, che gode di una diffusa devozione in Sicilia al pari delle martiri Agata di Catania e Lucia di Siracusa.
Tuttavia, uno studioso morto nel 1620, Ottavio Caietani, lamentò di non aver trovato tracce lasciate dagli antenati su questa Santa, nonostante la cura con cui le aveva cercate un po’ ovunque.
Comunque, avuto in dono dalla regina il monte Pellegrino, Rosalia lo sceglie per condurvi vita di penitenza e qui torna per l’estremo riposo, probabilmente dopo aver peregrinato in altri luoghi ancor più lontani dalle distrazioni mondane, sull’esempio degli antichi anacoreti.
L’evento riaccende la devozione popolare, e Urbano VIII nel 1630 inserisce il nome di Rosalia nel Martirologio Romano al 15 luglio e al 4 settembre.
In occasione della giornata di oggi, i palermitano fanno la tradizionale ‘acchianata‘: si tratta di una salita a piedi dei devoti della ‘Santuzza’, percorrendo un antico sentiero di circa quattro chilometri che va dai 38 ai 455 metri d’altezza, fino al Santuario, dove si trova la grotta in cui, secondo la tradizione, furono trovate le sue ossa bianchissime e che profumavano di fuori (perché lì ci morì nel 1170) poi servite per liberare Palermo dalla peste del 1624.
In realta, l’acchianata di Muntipiddirinu (Monte Pellegrino) avviene soprattutto il giorno prima. Mentre, il 14 e il 15 luglio sono i due giorni del Festino, cioè quando i palermitani celebrano il trionfo di Santa Rosalia sulla peste, con la processione del carro dal Palazzo Reale al Foro Italico.
Lascia un commento