Nessuno lo aveva dimenticato. Renato Cortese è sempre rimasto nel cuore dei palermitani. Adesso, il superpoliziotto, è un cittadino onorario del capoluogo siciliano.
Laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma e una vita dedicata allo Stato. Entra in Polizia nel 1991 e finisce in prima linea, sulla linea di frontiera tra Stato e mafia. Prima dirige la squadra mobile di Reggio Calabria, poi passa al Servizio centrale operativo, con l’incarico di guidare la sezione catturandi della Mobile di Palermo., il leggendario gruppo Duomo
Nei suoi giorni in Sicilia, Cortese è stato a capo di un manipoli di poliziotti disposti a tutto pur di sconfiggere la mafia. Una la generazione di donne e uomini dello Stato che dopo le stragi Falcone e Borsellino chiese senza paura la Sicilia e Palermo come destinazione.
In Sicilia, Cortese con la sua squadra ha catturato ricercati del calibro di Gaspare Spatuzza, Enzo e Giovanni Brusca, Pietro Aglieri, Benedetto Spera e Salvatore Grigoli. Il gotha di Cosa Nostra. La preda più ambita sarà il padrino di cosa nostra, Bernardo Provenzano, catturato a Corleone l’11 aprile 2006, dopo 43 anni di latitanza e dopo 42 giorni e notti d’appostamenti e otto anni di indagini massacranti. Dopo aver comandato il servizio centrale operativo della Polizia di Stato, Renato Cortese ha anche ricoperto l’incarico di Questore di Palerrmo.
E’ stato il sindaco Roberto Lagalla a conferire il riconoscimento all’ex questore di Palermo nel corso di una cerimonia tenutasi oggi pomeriggio presso la Sala delle Lapidi a Palazzo delle Aquile.
“A nome della città di Palermo – ha detto Lagalla – esprimo profonda stima e ammirazione nei confronti di Renato Cortese. La sua figura sarà legata per sempre alla storia della nostra terra. Renato Cortese ha dato tanto a questa città e a tutta la Sicilia, andando sempre oltre quell’antimafia di facciata fatta di slogan e intenti. Lo dimostrano gli arresti di Bernardo Provenzano e di altri latitanti di Cosa nostra, quando era a capo della sezione Catturandi”.
“Renato Cortese è un servitore esemplare dello Stato e la cittadinanza onoraria di Palermo è un tributo di grande valore simbolico a un uomo delle istituzioni che ha dato tanto a questa città che ha sempre considerato sua. È questo il senso della manifestazione corale di affetto e stima che abbiamo voluto organizzare in onore di Renato Cortese”, hanno detto la presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio e il direttore della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, nel rendre omaggio all’ex questore di Palermo Renato Cortese, nel giorno del conferimento della cittadinanza onoraria.