Antonio de Curtis, in arte “Totò”, è stato uno dei maggiori artisti italiani, simbolo dello spettacolo comico in Italia, attore di teatro e di cinema, ma anche poeta e autore di canzoni. In occasione del cinquantenario della scomparsa, avvenuta il 15 aprile 1967, è stata allestita a Napoli una interessante mostra suddivisa in tre zone diverse della città: il Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino), Palazzo Reale e il Convento di San Domenico Maggiore.
L’esposizione si snoda presentando la vita e le arti di Totò: attraverso i costumi di scena, lettere, video, foto, immagini inedite e preziosi documenti. I costumi esposti riflettono la psicologia dei suoi personaggi nei colori, nello stile e, vedendoli dal vivo, si nota anche la fattezza artigianale e il taglio su misura. Sono gli abiti più famosi usati da Totò nei suoi tantissimi film. Ma quello che, forse, in assoluto, rappresenta l’artista Totò è lo smoking, perfettamente conservato nei locali della mostra allestita in suo onore.
C’è un legame sottile che unisce Totò, i suoi abiti di scena e il cinema. I suoi personaggi vivono grazie alla mimica e acquistano credibilità grazie ai costumi e a chi li indossa sapientemente. Antonio de Curtis, simbolo di un’arte che si reinventa interpretando la storia, è stato testimonial per alcune grandi marche di moda del made in Italy. Uno stile inconfondibile, il suo, che emerge, al di fuori delle caricature interpretate ad arte sul piccolo e grande schermo, grazie ad alcuni preziosi scatti che lo ritraggono nei suoi momenti di vita pubblica e privata e che è possibile ammirare nella mostra allestita a Napoli.
Innamorato delle camicie bianche e perfettamente inamidate, Totò amava vestire bene e sono rimaste famose le sue sciarpe di seta, guanti, il tessuto Principe di Galles, le cravatte della storica bottega artigiana dei Marinella. Nello scorso maggio la nipote Elena è stata premiata con ‘Totò l’eleganza del genio‘, riconoscimento attribuito da ‘Napoli Moda design‘, nell’ambito del Maggio dei Monumenti, a Villa Pignatelli. Con il personaggio O’pazzariello nel film “L’Oro di Napoli”, Totò, vestito con abiti sontuosi , interpreta un’artista di strada stravagante e burlone che si impegna a divertire i passanti.
I 97 film realizzati da Totò vengono raccontati nella mostra anche attraverso manifesti, locandine e oggetti personali, tra cui il baule di scena che lo aveva sempre accompagnato nelle sue performance artistiche. A coordinare l’esposizione, prodotta da C.O.R – Creare Organizzare Realizzare, Alessandro Nicosia, insieme a Vincenzo Mollica. La mostra prosegue fino al prossimo 9 luglio.
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