No Nukes. E’ questa la posizione della Basilicata che dice no al vecchio ed al nuovo governo nazionale sul tema delle scorie radiattive. “La Regione Basilicata ribadirà al nuovo governo le osservazioni già rese in precedenza sulla carta dei siti idonei per il deposito dei rifiuti radioattivi. La nostra Regione ha già dato tanto al Paese negli ultimi decenni, sia con le attività estrattive che con gli impianti di energia rinnovabile e le dighe. Il nostro territorio va rispettato. I lucani tutti meritano rispetto. Lo ribadiremo in tutte le sedi, in tutti i documenti e in ogni occasione”, ha spiegato con una nota l’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.
Sogin deve gestire la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi
La storia va avanti da oltre un anno e mezzo con la Sogin, la società statale responsabile della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e dello smantellamento degli impianti nucleari italiani, che ha pubblicato a gennaio dell’anno scorso, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitate le scorie radioattive di bassa e media attività. La Basilicata è sempre a rischio con la presenza di ben tre siti: Montescaglioso, Matera e Montalbano Jonico.
In Italia previsti 67 centri di stoccaggio delle scorie radioattive
Originariamente erano 67 le aree potenzialmente idonee in Italia per il deposito delle scorie nucleari. Dopo il nulla osta dei giorni scorsi arrivato sia dal ministero dello Sviluppo economico, sia del ministero dell’Ambiente, la Sogin, società statale responsabile della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e dello smantellamento degli impianti nucleari italiani, ha pubblicato la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitate le scorie radioattive di bassa e media attività.
Le regioni ritenute potenzialmente idonee alla costruzione del Deposito nazionale e del parco tecnologico (DNPT) sono Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Il progetto prevede la costruzione di un deposito all’interno del quale verranno inseriti dei moduli speciali che conterranno i rifiuti previamente condizionati, che a loro volta saranno protetti da ulteriori sovrastrutture in calcestruzzo armato.
I rifiuti che verranno contenute in queste strutture sono prevalentemente di scorie provenienti dal mondo medico e ospedaliero, come nel caso di sostanze radioattive utilizzate, per esempio, per la diagnostica radiologica e per le terapie anti-tumorali.
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