Sono quattordici i lavoratori dello spettacolo che hanno presentato una istanza anche al Comune di Foggia, chiedendo un supporto economico immediato per far fronte all’azzeramento delle attività lavorative nel comparto cultura e spettacolo causato dall’arrivo del Covid-19 in Italia a fine febbraio 2020.
L’istanza al Comune di Foggia fa seguito alla richiesta di 40 aziende e lavoratori dello spettacolo pugliesi inviata l’11 maggio alla Regione: un forte appello ad Emiliano, di cui è stato messo a conoscenza anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini, per ricevere un aiuto, aggiuntivo a quello statale, ad un comparto che non è fatto soltanto di organizzatori di eventi o festival, ma anche e soprattutto di una serie di lavoratori a chiamata, di professionisti e di aziende di servizi che hanno visto azzerarsi improvvisamente qualsiasi attività lavorativa. Quanto ricevuto dallo Stato finora, purtroppo, non salverà la categoria, ecco perché è necessario un intervento aggiuntivo consapevole ed accorto, sia da parte delle Regioni come la nostra Puglia, ma anche da ciascun Comune d’Italia.
L’istanza con la richiesta di aiuto immediato al Comune di Foggia segue la sua presentazione nell’audizione del 13 Maggio in Commissione Bilancio, esposta dal tecnico del suono Marco Maffei e del promotore musicale Salvatore Imperio.
I due operatori hanno spiegato che la stessa avrebbe fatto seguito a quella inviata alla Regione, poiché anche l’Ente comunale può aiutare velocemente e direttamente il comparto culturale che risiede e paga le tasse in città.
Foggia, data l’attenzione già dimostrata nel settore cultura, ha l’opportunità di fare da vero e proprio modello nazionale, supportando per prima i propri artisti, i tecnici, gli operatori culturali e le aziende di attività connesse allo spettacolo con sede in città.
Nel momento in cui i Comuni contribuiranno, con le risorse destinate alla cultura, a sostenere concretamente le maestranze e le professionalità del proprio territorio, si darebbe un segnale fortissimo di dignità e di rispetto verso un mondo culturale da preservare.
I quattordici proponenti si augurano che gli aiuti richiesti tengano conto delle effettive esigenze e problematiche del comparto con tutte le sue sfaccettature, e propongono delle modalità di accesso concrete e basate su almeno uno dei seguenti requisiti:
Il possesso di Partita Iva con almeno 12 mesi di attività e operatività nel settore della cultura, spettacolo e attività connesse (noleggio materiali, servizi tecnici, servizi artistici, servizi per lo spettacolo, produzione discografica, studio di registrazione, attività artistica, attività musicale, attività attoriale, teatro, danza, servizi teatrali, etc.),
Avere almeno un Codice ATECO, principale o secondario, attinente alla filiera della cultura o dello spettacolo,
Appartenere come professionista ad una categoria all’interno della filiera cultura e spettacolo, documentabile,
Avere maturato un minimo di 15 giornate contributive nel biennio 2018/2019, come artista, tecnico o attività connessa alla cultura e allo spettacolo, documentabili,
Essere un artista nel campo musicale con almeno due produzioni attive negli ultimi cinque anni (inserite nel catalogo di una etichetta discografica presente sui digital store e/o su supporto fisico), che lavora prevalentemente nel settore e non abbia ulteriori redditi derivanti da lavori diversi (come ad esempio l’insegnamento scolastico statale, quote in partecipazione in attività societarie, lavoro dipendente a tempo indeterminato in altri comparti, etc).
Essere un operatore, compagnia o altra figura nel campo cultura e spettacolo o attività connesse, che ha dovuto sopportare e/o sopporterà costi di gestione o tassazioni relative ai mesi inibiti dal Covid-19 (IMU, TARI, TASI, Leasing attrezzature, Affitto sede operativa, noleggio a lungo termine, bollo automezzi per trasporto attrezzature, etc).
Nonostante l’annuncio di Giuseppe Conte di sabato scorso sulla riapertura di cinema e teatri prevista per il 15 giugno, ipotizzando che tutto andrà per il meglio da ora in poi, il comparto avrà avuto, in ogni caso, un danno economico importante per almeno quattro mesi: mesi di inattività totale e di alti costi di gestione, a cui dovrà seguire anche un lento recupero dei lavori, molti dei quali non compatibili con il periodo estivo.
Salvatore Imperio ha dichiarato: “Anche la Regione Puglia dovrebbe rivedere le modalità di accesso ai contributi annunciati, ben 17 milioni di euro, poiché saranno destinati in gran parte ad organizzatori che avevano già beneficiato di bandi regionali, escludendo, purtroppo, la maggior parte della filiera reale. È necessaria una maggiore sensibilità verso chi è rimasto fermo suo malgrado, a causa del Covid-19, senza essere già stato un utilizzatore di contributi regionali”.
Marco Maffei dichiara: “Se lo Stato, le Regioni e i Comuni si uniscono negli aiuti, contribuendo economicamente con i fondi per la cultura già disponibili, molto probabilmente tutto il comparto legato a cultura, spettacolo e attività connesse riuscirà a rialzarsi. Anche se questo stop totale iniziato a fine febbraio dovesse cessare per una parte dell’indotto il 15 giugno, avrebbe bisogno di nuove modalità ancora tutte da certificare e, quindi, sarebbe comunque fortemente ridimensionato e in difficoltà fino alla fine di questa pandemia”.
Insomma, è evidente che tutto il comparto cultura e spettacolo, per essere salvato, ha bisogno di un aiuto materiale diretto ed urgente da tutti gli Enti territoriali.