Un semplice vomito di una bimba di 4 anni, la piccola Federica, è degenerato in un vero e proprio incubo per la mamma Mariella.
Dall’ospedale di Taranto al Policlinico di Bari
Una storia a lieto fine quella che può raccontare con sollievo Mariella. Una giovane donna di Taranto, mamma di due bimbi, Mariella racconta ai microfoni di TRM Network, cosa è accaduto dal momento in cui ha capito che c’era qualcosa di anomalo in quel malessere della piccola Federica, sua figlia, fino alla corsa al Policlinico di Bari.
La prontezza dei medici di Taranto
Le parole di mamma Mariella: “Un mese fa, è cominciato un incubo che si è manifestato con un semplice vomito della bambina, non avevamo nessun altro sentore. Il 25 marzo decido di portarla al pronto soccorso a Taranto. Arriviamo in pediatria, e la bimba, molto debilitata, viene colpita da una forte crisi che ha portato sia il pediatra che il primario di pediatria, il Dottor Valerio Cecinati, ad approfondire subito la questione. Le analisi del sangue erano ottime, ma dal punto di vista neurologico, c’era un grave problema”. Come afferma Mariella nel racconto, la salvezza è stata la prontezza sia del pediatra che del primario Cecinati, di capire la gravità della situazione e di agire senza perdere tempo.
Il trasferimento a Bari e l’intervento chirurgico
Il Primario di Taranto, dottor Cecinati, dopo aver spiegato ai genitori di Federica che la piccola aveva una massa nel cervello e una pressione intracranica elevatissima. Ha ordinato il trasferimento immediato al Policlinico di Bari. “Ad attenderci un’equipe di eccellenza medica già informata dal primario di Taranto. La dottoressa Perillo di oncologia , l’equipe del neurochirurgo, oncologo, professor Francesco Signorelli”. La mattina seguente al polo chirurgico, nonostante le tante barriere per Covid-19, lo stesso professor Signorelli, ha incontrato i genitori della piccola per illustrare quello che sarebbe stato il difficile e lungo intervento a cui, di lì a poco, si sarebbe sottoposta Federica.
La parola al Prof. Signorelli, neurochirurgo del Policlinico di Bari
“Noi abbiamo un semplice fine, quello di badare ai nostri pazienti. In questi tempi di emergenza, lavorare è diventato un attimo più difficile poiché i nostri reparti, sono stati adibiti come luoghi Covid, quindi ci siamo dovuti trasferire in zone non Covid per lavorare su altri pazienti – continua il prof. Signorelli -. Devo ringraziare il Dottor Moretti di Ortopedia che ci ha ospitati nel suo reparto e ha messo a disposizione tutto e più di tutto. In conclusione possiamo sostenere che sono stati innumerevoli i lati tristi della faccenda Coronavirus, ma ci sono anche lati positivi che sono emersi, lo scambio di mezzi di uomini, di luoghi, di sale operatorie e soprattutto un incredibile lavoro di squadra dell’intero Policlinico di Bari”.
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